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Volo ritardato

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A volte avvicinandosi all’aeroporto di arrivo si subiscono inaspettati ritardi, e spesso i passeggeri si chiedono cosa stia succedendo. Questo genere di ritardo è spesso dovuto, più che a inaspettate variazioni delle condizioni meteorologiche, alle azioni imposte dagli enti di controllo del traffico aereo.

Quello che noi chiamiamo ATC (Air Traffic Control), è la croce e delizia di chi vola, in quanto a questi enti è assegnato il compito di regolare il traffico degli aerei, cioè permettere un flusso ordinato e sicuro degli aerei che richiedono di recarsi in un determinato posto.

I giornalisti chiamano le persone che svolgono questo delicato compito “uomini radar”; in effetti, si tratta di un nomignolo che non spiega un gran che, ci dice solo che queste persone si avvalgono di un’apparecchiatura chiamata RADAR.

Per spiegare più chiaramente il lavoro che svolgono, sarebbe necessario chiamarli vigili urbani dei cieli, ma oltre ad essere troppo lungo per le necessità mediatiche, è ritenuto un soprannome troppo riduttivo. Ma la denominazione ufficiale di controllore del traffico (sia pure aereo), la dice lunga su cosa facciano queste persone, che tra l'altro devono essere in grado di svolgere il loro compito anche se il radar dovesse guastarsi. In questo caso si capisce quanto difficile debba essere regolare un flusso di aerei che non si vedono e che viaggiano a velocità elevatissime.

L’unico ausilio veramente indispensabile perché questi professionisti riescano a portare a compimento la loro missione è la radio, cioè lo strumento che gli consente di comunicare con i piloti e di inviare ordini, informazioni e consigli. Per questo sugli aerei ci sono almeno tre apparecchi radio per le comunicazioni, di cui almeno uno alimentato anche da batterie di emergenza. La comunicazione è vitale, quindi anche a terra ci sono apparati di riserva e d’emergenza alimentati da gruppi elettrogeni per consentire una continuità totale delle comunicazioni che si chiamano appunto “terra-bordo-terra”.

Il lavoro che di norma svolge il servizio di controllo del traffico aereo è quello di tenere separati gli aerei chiamati in gergo “traffici”. Il sistema principale di separazione è di far volare gli aerei a diversi livelli di quota. Bisogna dire che il consumo degli aerei è fortemente condizionato dall’altezza di volo, pertanto è frequente che i voli richiedano le stesse altitudini di volo contemporaneamente.

Per assegnare a più aerei uno stesso livello di volo i controllori hanno diversi tipi di scelte da fare, una delle quali è distanziare in ordine di tempo i voli che richiedono un medesimo livello. Questo significa che se da un punto A a un punto B, due aerei richiedono di volare allo stesso tempo e alla stessa quota, riceveranno un’autorizzazione basata sulla priorità di richiesta che assegnerà la rotta in due periodi temporali diversi. Questo distanziamento può variare a seconda delle zone e delle assistenze radio usate, si va dai tre minuti ai dieci. Il risultato è che il volo che ha chiesto più tardi (basta un millesimo di secondo) il livello, si vedrà assegnare un tempo di sorvolo ritardato fino a dieci minuti rispetto alla sua programmazione.

Naturalmente per minimizzare il ritardo si può volare più bassi e consumare di più (se le riserve di carburante lo permettono), ma i venti contrari potrebbero essere superiori (in genere è così) e rendere nulla la convenienza.

Un altro sistema per regolare il traffico somiglia molto a quanto accade in autostrada: se il traffico si addensa, s’istruiscono i voli a ridurre le velocità in modo da far entrare più aerei nel medesimo spazio, ovviamente la riduzione della velocità aumenta i tempi di volo.

Ad un certo punto, arrivati nei pressi dell’aeroporto di arrivo, nonostante gli aggiustamenti continui durante il volo può capitare che più aerei si presentino contemporaneamente da diverse direzioni per l’atterraggio. Il modo per sbrogliare questo congestionamento è quello di mettere i vari aerei in attesa su dei circuiti di attesa a diversi livelli (una sorta di pila di aerei uno sopra l’altro) e poi farne atterrare uno per volta a distanza di 3-5 minuti uno dall’altro.

Naturalmente anche quest’azione di gestione del traffico da parte del controllo del traffico aereo genererà dei ritardi rispetto al tempo stimato di arrivo, e i problemi non finiscono nemmeno una volta arrivati a terra, poiché in aeroporti dove arrivano anche un migliaio di aerei il giorno, muoversi è un vero e proprio incubo e può comportare tempi più lunghi dello stesso tempo di volo!

Il risultato è un incomprensibile e imprevisto ritardo per i passeggeri, del tutto ignari di questa miriade di problematiche. Per tentare di evitare all’origine questi problemi negli aeroporti più trafficati si autorizzano i piani di volo in conformità a finestre temporali di decollo che sono assegnate dai pianificatori del traffico aereo su base preventiva: sono i cosiddetti slot (fessura) che consentono di prevedere e comunicare almeno una parte dei ritardi.

Molto spesso, quando “Il comandante informa che....”, soprattutto d'estate, quello che vuole spiegare è proprio tutto questo...

(26 giugno 2011)

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