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Piloti militari

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“Scramble... Scramble... Scramble...”: due piloti in tuta da volo e anti-g schizzano fuori dalla palazzina allarme del IX° Gruppo “Dardi” del 4° Stormo di Grosseto. In meno di 5 minuti, legati dentro ai loro F-104S, sono in pista pronti al decollo.

Inseriscono il post-bruciatore e si involano lasciandosi dietro una lunga scia di fuoco. In meno di 1 minuto sono a 30.000 piedi e si dirigono verso il loro obiettivo guidati dal radar della difesa area. Siamo nel settembre del 1986.

Valtellina, luglio 1987: due F104G del 28° Gruppo “Streghe”del 3° Stormo di Villafranca di Verona sorvolano il fondovalle, riprendendolo con le macchine fotografiche contenute nei loro pod Orpheus. Le loro “strisciate” serviranno per ricreare un mosaico tridimensionale della valle dopo la famosa tracimazione.

Cieli del Kuwait, febbraio 1991: 4 Tornado IDS del 156° Gruppo “Linci” del 36° Stormo di Gioia del Colle e del 154° Gruppo “Frecce” del 6° Stormo di Ghedi, si avvicinano al loro tanker per rifornirsi di carburante. L’uno dopo l’altro agganciano il basket con la loro sonda di rifornimento; sotto le loro ali un misto di Mk83 e missili Sidewinder a guida infrarossa. Di lì a poco si dirigeranno verso il loro target situato in territorio iracheno.

1994: cielo azzurro e terra bruciata dal sole. Un G222 del 98° Gruppo “Lupi” della 46° Aerobrigata di Pisa si dirige solitario verso Mogadiscio carico di personale e materiale in supporto delle truppe italiane impegnate in Somalia.

Torino, febbraio 1996: il terzo prototipo del nuovissimo velivolo Eurofighter si allinea sulla pista di Torino Caselle per il suo 32° volo di collaudo. Ai comandi un pilota collaudatore del 311° Gruppo “Spera” del Reparto Sperimentale di Volo di Pratica di Mare. Il volo di oggi prevede punti prova necessari allo sviluppo i nuovi motori EJ200.

Kosovo, marzo 1999: il primo velivolo di una coppia di AMX del 14° Gruppo “Nibbi” del 2° Stormo di Rivolto si inclina verso destra per poi puntare il muso verso il suo target. Il gregario orbita più in alto per chiamare eventuali minacce al suo leader che ora sta lasciando scorrere la bomb fall line sul suo target. Quando il pipper sarà sul bersaglio egli sgancerà il suo carico di 4 Mk82. Al suolo la contraerea serba scatena l’inferno.

I 10 MB339 del 313° Gruppo “Pony” di Rivolto lasciano un enorme tricolore nei cieli inglesi di Cottesmore. Gli applausi e le grida della folla, bambini ed adulti tutti con il naso all’insù, vengono coperti dal rombo dei motori. Siamo nel luglio del 2000.

Dove sono tutti questi piloti oggi?

Li potete trovare nella cabina di pilotaggio dei velivoli di linea che prendete tutti i giorni. E non solo loro: ai comandi di velivoli commerciali troverete anche aviatori navali della Marina Militare, piloti elicotteristi dell’Esercito e dell’Aeronautica Militare.

E se chiedete loro di mostrare il rovescio del bavero o l’interno della giacca, vi troverete quasi sicuramente lo stemma o il distintivo del loro vecchio Gruppo di volo.

Perché un pilota militare rimane tale per tutta la vita: non dimenticherà mai di aver “servito”, non dimenticherà mai gli amici caduti in servizio e porterà sempre con orgoglio il simbolo che lo contraddistingue dagli altri piloti: l’aquila turrita.

Se l’aquila indossata sulla parte sinistra della divisa di un pilota di linea è sormontata da una torre allora quello è un pilota militare...

..non era: è.

(8 ottobre 2011)

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