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Il modello SHELL

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L’ICAO (International Civil Aviation Organization), l’agenzia delle Nazioni Unite deputata ad emanare la normativa, cioè l’ente mondiale che regola il fenomeno dell’aviazione commerciale nel mondo, adotta attualmente un modello organizzativo di interpretazione degli incidenti denominato SHELL.

L'abbreviazione sta per Software, Hardware, Environment, Liveware, (Central) Liveware, e questo  modello è stato definito da Reinhart come "la relazione dei fattori umani con l'ambiente dell'aviazione". Questo concetto ha origine dallo SHEL model, elaborato dal prof. Edwards nel 1972.

Il modello SHEL/SHELL affronta l’analisi del sistema come interazione tra elementi che vengono codificati in macro-aree identificate dall’acronimo SHELL (Software, Hardware, Environment, Liveware)

Per software si intende il complesso di norme, procedure, simbologie, assegnazione di compiti. Rappresenta tutto il materiale normativo e le regolamentazioni di supporto per l’individuo o il team.

Per hardware si intendono le macchine, gli strumenti, le attrezzature ed i materiali, cioè le componenti “fisiche” del sistema. Ognuno di noi, che abbia a casa un computer, sa cosa è l’hardware, cioè la parte fisica della macchina: la tastiera, lo schermo, la memoria centrale.

Environment è il contesto ambientale, dove oltre a fattori tecnici e fisici, influiscono pesantemente fattori economici, politici, e ambientali. Quindi, per ambiente si intende in senso lato il clima, la meteorologia, l’orografia, le piste, ma anche, in senso stretto, l’ambiente sociale di lavoro e il luogo fisico di lavoro, con le loro limitazioni.

Liveware sono gli operatori, intesi come componente umana del sistema, portatori di un personale stile comunicativo-relazionale, cognitivo, ed emotivo.

Questo modello guarda alle interazioni, includendo anche l’analisi interorganizzativa, che consideri cioè anche le interazioni dell’organizzazione con l’esterno, come ad esempio relazioni con fornitori di servizi, informazioni e formazione.

shellSecondo il modello SHELL, queste tessere sono in interazione costante tra di loro e tali tessere non si intersecano mai perfettamente, perché vi sono degli attriti ineliminabili che derivano dall’interazione stessa. Si può rappresentare con il grafico a fianco riprodotto, che pone l’elemento umano (l'ultima L) al centro dell’interazione generale.

Questo modello, così come quella dello Swiss Cheese, rientra in un ambito di teorie che, pur avendo una precisa concezione del sistema, si fermano, probabilmente per l’esigenza di escogitare delle contromisure pratiche di tipo pragmatico, sul limite della complessità.

Modelli complessi che sono al centro delle tre teorie che ancora mancano al nostro appello: la NAT (Normal Accident Theory), la HRT (High Reliable Theory) e la Resilience Engineering...

antonio.chialastri(at)manualedivolo.it

(10 ottobre 2011)

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