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Gli occhiali da sole

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I piloti sono quasi sempre raffigurati, nei film o nelle pubblicità, mentre indossano grandi e vistosi occhiali da sole, meglio se a forma di goccia. Quello che non tutti sanno è che dietro quello che può sembrare un vezzo o un semplice atto di vanità, si nasconde una vera e propria necessità.

Lo scopo primario degli occhiali da sole è quello di ridurre la quantità di luce o l’abbagliamento provenienti da sorgenti luminose, nel caso dei piloti dal sole, ad un livello confortevole senza che ciò influenzi però l’efficienza visiva. Allo stesso tempo dovrebbero filtrare i raggi ultravioletti e infrarossi, molto nocivi per l’uomo.

E’ facilmente intuibile come, alle normali quote di volo, la luce proveniente dal sole sia molto più intensa che al livello del mare. La reazione e la tolleranza alla luce è una cosa puramente soggettiva. Alcune persone possono sopportare livelli di luce molto alti senza bisogno di ricorrere a protezioni di alcun genere; altri non riescono a tollerare neanche livelli moderati di luminosità.

Se la luce intensa non sembra influenzare le prestazioni visive, gli occhiali da sole allora non sono probabilmente indicati. L’abbagliamento, però, influenza negativamente, in modi diversi, chiunque. In quest’ultimo caso l’uso degli occhiali da sole è raccomandato a tutti. Ci sono però dei lati negativi nell’uso degli occhiali da sole, e questi aspetti devono essere conosciuti, secondo me, da tutti... piloti e non.

Poiché gli occhiali riducono la quantità di luce che penetra l’occhio, quest’ultimo automaticamente reagisce dilatando l’iride. In analogia con la macchina fotografica, un’apertura maggiore comporta una messa a fuoco più vicina, ma sfuoca gli oggetti più lontani, riducendo la profondità di campo. Lo stesso principio può risultare vero nel pilotaggio di aeromobili.

Una specifica che deve avere un buon paio di occhiali da sole è quella di poter filtrare una ragionevole quantità di luce, non meno dell’85%. Per questo motivo, gli occhiali fotocromatici non sono adatti per essere indossati nella cabina di pilotaggio.

Un’altra specifica è quella che devono avere un colore neutro, in modo da far passare la maggior parte delle lunghezze d’onda della luce, e quindi permettere al pilota di vedere tutti i colori. Un colore di lenti molto usato è il giallo o l’ambra, che da una percezione di migliore messa a fuoco e di aumento della visibilità in condizioni di foschia o nebbia (blu-bloccanti o blue blockers), ma ciò è più una sensazione soggettiva, in quanto non è mai stato scientificamente provato. Al contrario, gli occhiali blu-bloccanti possono nascondere qualche insidia.

In un NASA Air Safety Report di non molto tempo, un pilota riportava: “Recentemente, mentre stavo facendo la transizione su un nuovo aeromobile, l’istruttore mi mostrava l’uso del radar meteorologico a colori, evidenziando il ritorno radar di colore magenta che indicava aree di maggiore turbolenza. Io però non vedevo nulla di colore magenta, sullo schermo: mi appariva tutto rosso. Al momento indossavo un paio di occhiali blue-blocker, e quando il blu è filtrato dal colore magenta, ottieni il rosso”. Qualsiasi altro colore che non sia il “grigio naturale” può distorcere le immagini.

Quando ho iniziato a volare, alla fine degli anni ottanta, si pensava che le lenti verdi fossero le migliori. Quelle stesse lenti con gli aeroplani di oggi non andrebbero bene. La lente verde infatti assorbe una grande quantità di ogni colore, tranne il verde, che viene invece riflesso. Con gli aeromobili moderni dotati di schermi CRT/LCD e con una simbologia multi-colore è molto importante che gli occhiali da sole non riflettano i “colori chiave” e il verde è sicuramente uno di quelli. Le lenti di color grigio invece assorbono una piccola quantità di ogni colore, riducendo l’intensità della luce assorbita senza compromettere la sensibilità ai colori.

Le lenti polarizzate, infine, in una moderna cabina di pilotaggio, sono sicuramente la cosa peggiore. Qualsiasi pilota di linea che li ha indossati in volo vi potrà dire che basta inclinare la testa di qualche grado per far annerire gli schermi della strumentazione di bordo, causando una immediata avaria strumenti. Fortunatamente, basta riportare la testa in posizione eretta e l’avaria è risolta.

Fosse sempre così facile.

(15 novembre 2011)

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