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Fiumicino, l'aeroporto "olimpico" - V

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V - Secondo la mozione n. 157 (presentata il 3 febbraio 2011 al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio dall'opposizione di centrosinistra) c'è la possibilità di aumentare il numero di transiti giornalieri (su Fiumicino, NdR) semplicemente migliorando i livelli di servizio attuali".

Se così fosse non ci sarebbe bisogno di cementificare 1.300 ettari di Riserva del Litorale Romano.

Come viene scritto sempre nella mozione n. 157 "c’è il rischio che il raddoppio dell'aeroporto di Fiumicino nasconda un’operazione puramente speculativa". È sufficiente leggere l’inizio dell’intervista a Marco Treggiari, direttore commerciale di AdR, pubblicata su La Repubblica del 19 aprile 2011, per farsene un’idea: "Un grande centro commerciale dove casualmente atterrano e partono aerei". Questo sarà Fiumicino. Una tendenza confermata anche in relazione all’ampliamento dell’aeroporto.

Alla domanda del giornalista "come vi preparate al piano di ampliamento predisposto dalla holding?" Treggiari risponde: "Diciamo che consideriamo il gran bailamme commerciale di oggi come una palestra per tenerci in esercizio e affilare le armi: il progetto di sviluppo rappresenta le nostre Olimpiadi". Ad oggi l'aeroporto conta 180 attività commerciali per un fatturato nel solo 2010 di 141 milioni. "35 mila spicchi di parmigiano, 50 mila confezioni di caffè, 70mila di olio extravergine" riporta un articolo che affianca l'intervista a Treggiari.

Sono molti gli imprenditori che hanno deciso di investire "nel grande hub commerciale dell'aeroporto, riconoscendo ad AdR una royalty mensile". E per capire il giro di affari basta leggere l’attacco del medesimo articolo: "pochi giorni fa un turista cinese è atterrato, ha fatto due passi nel lungo corridoio degli arrivi internazionali, si è fermato alla boutique della Mont Blanc e ha comprato due orologi. Totale: 7mila euro. Niente carta di credito, solo cash. Poi, senza oltrepassare i cancelli della Città Eterna ha ripreso un altro volo".

Niente interesse per l’attività turistica, nessun incentivo all’economia locale. Anzi. Dal territorio, i cittadini del Comitato Fuoripista parlano di "un raddoppio inutile che produce danni all'ambiente, al turismo, all’economia agricola e di pericolo per la salute".

Uno studio effettuato da Legambiente, in collaborazione con il Comitato Fuoripista, riporta i risultati di un monitoraggio acustico effettuato "in un tranquillo" lunedì 26 luglio 2010: "Decibel alle stelle per i decolli e gli atterraggi allo scalo “Leonardo da Vinci” di Roma-Fiumicino". Anche il titolo del dossier non lascia spazio a interpretazioni: "Aeroporto Roma Fiumicino, rumore invivibile. È impensabile ipotizzare un raddoppio dei voli". Seppur “non ufficiale” i dati pubblicati da Legambiente sono gli unici, a cinquanta anni dalla realizzazione dell'aeroporto, consultabili dai cittadini. Fino al momento della stesura di questo libro i risultati del monitoraggio effettuato dall’ARPA Lazio, ente pubblico che ha il compito di controllare la correttezza delle rilevazioni di AdR che ha un suo sistema di centraline attorno all’aeroporto, non si è ancora concluso e secondo quanto dichiarato dall’ARPA i dati parziali sono stati trasmessi al Comune di Fiumicino che non li ha ancora resi noti.

"Solo una volta sistemata questa situazione" commenta Lorenzo Parlati presidente di Legambiente Lazio "è possibile ipotizzare un aumento dei voli. Fino ad ora sono stati realizzati alcuni interventi a terra, come la realizzazione di dune artificiali a protezione dell’abitato di Focene, ma non basta". Orientamento della pista, riorganizzazione dello spazio aeroportuale, individuazione di rotte antirumore, atterraggio con freno motore, interventi di isolamento per le abitazioni limitrofe "sono solo alcuni degli interventi che potrebbero essere predisposti per diminuire l’impatto acustico".

Ma anche per quanto riguarda la qualità dell’aria il Comune di Fiumicino presenta aspetti problematici...

(V - continua)

maniArticolo tratto, per gentile concessione
della casa editrice Alegre,
dal libro Le mani sulla città,
di Paolo Berdini e Daniele Nalbone.
A Ylenia Sina (redattrice del terzo capitolo),
agli autori del libro, e alla casa editrice
va il ringraziamento di Manuale di Volo.

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