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Agire in emergenza

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In un organizzazione complessa come quella del trasporto aereo il pericolo per eccellenza è rappresentato da un incidente. Ma come reagisce l'uomo di fronte a questa evenienza? Come operano le abilità cognitive delle persone coinvolte per arrivare ad una risoluzione positiva?

La nostra analisi non riguarda ovviamente tutti gli occupanti dell’aereo, ma solo gli operatori che vi lavorano e che in prima persona devono attuare comportamenti giusti per sopravvivere. I naviganti (piloti e assistenti di volo) infatti hanno gli strumenti per comprendere e valutare il pericolo che sta per manifestarsi ed agire di conseguenza.

Questi strumenti derivano dagli addestramenti continui a cui sono sottoposti che permettono loro di garantire alti livelli di safety, intesa come sicurezza legata all’attuazione di quelle regole necessarie per evitare incidenti o, nel caso essi intercorrano, reagire ad essi. L’addestramento di tipo tecnico consente di assimilare delle procedure utili a fronteggiare uno stato di pericolo e di emergenza dove la propria vita e quella degli occupanti dell’aereo è minacciata.

Fenomeni di semplici turbolenze, malori più o meno gravi degli occupanti dell’aereo, atti di illecita interferenza (dirottamenti), incendi a bordo e atterraggi di emergenza sono esempi di anomalie che possono verificarsi a bordo di un aereo. Alcune più ordinarie, altre certamente meno, sono tutte situazioni gestibili dal personale navigante, ognuno nel rispetto del proprio ruolo.

Per definizione l’emergenza è una condizione improvvisa di pericolo, o di danno alle persone o alle cose, per cui solo un intervento immediato può scongiurare un ulteriore aggravarsi della situazione o l’insorgenza di conseguenze irreparabili. Essa rappresenta un dato situazionale improvviso al quale l’individuo è tenuto a rispondere prontamente, attivando una serie di competenze tecniche e di efficaci risposte psicologiche.

L’incidente aereo racchiude tutte queste caratteristiche: di fronte ad un evento di questo tipo la sopravvivenza si gioca in pochi secondi ed è determinata da un’immediata risposta psico-comportamentale: per l’80% è predisposizione mentale, il 10% dipende dall’equipaggiamento e un altro 10% dalle abilità personali.

Inoltre le persone coinvolte devono saper comunicare con loro in maniera adeguata e collaborare in sinergia. Insomma più corpi e più cervelli devono cooperare in modo coordinato ed efficiente, riuscendo ad usufruire delle conoscenze e delle abilità di ognuno di essi.

Ma per condurre una analisi di questo tipo è opportuno introdurre il concetto di stress, perché la sua influenza si rivelerà fondamentale proprio nelle situazioni di emergenza citate.

(25 febbraio 2012)

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