Iscrizione Newsletter

Iscriviti alla Newsletter



Login

Una passeggiata per Atene

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaE-mail

Era tanto che non venivo ad Atene: l’ultima volta era stato prima della crisi economica. Ricordo i prezzi funambolici, che salivano vertiginosamente man mano che ci si avvicinava al centro. Arrivando alla Plaka, i prezzi nei ristoranti facevano pensare che Vissani si fosse trasferito lì.

Dopo l’introduzione dell’euro, un po’ in tutti i Paesi comunitari c’è stato uno stravolgimento dei prezzi, poiché non c’è stato controllo da parte degli Stati membri sul paniere di merci da monitorare. In Italia, durante il passaggio dalla lira (che io continuo ad avere come metro di riferimento monetario) è come se avessimo raddoppiato i prezzi. In Grecia, li avranno decuplicati.

Viaggiare è un po’ spostarsi non solo geograficamente, ma anche sull’asse temporale. In questo caso, ho voluto vedere che effetto fa spostarsi nel nostro futuro prossimo. Ad accoglierci all’aeroporto è venuto Vassili, un autista molto in gamba, un ragazzino di 60 anni per l’entusiasmo, la bonomia, l’allegria che mette quando ti racconta la vita ellenica.

Ovviamente, la mia curiosità mi ha spinto a bombardarlo di domande sul tenore di vita che c’è oggi in Grecia, e le sue spiegazioni mi hanno molto incuriosito.

Anche lì c’è un rifiuto viscerale della classe politica che ha portato lo Stato al fallimento. Non tutti infatti sanno che Moody’s, l’agenzia di rating che con i suoi criteri mette in agitazione governi e Borse, ha dichiarato la Grecia in default non più di due mesi fa.

Infatti, ai possessori di bond greci il governo di Atene ha proposto il cosiddetto Credit Default Swap, che consiste nella seguente proposta indecente: “Hai centomila euro in bond greci che scadono a giugno prossimo? Lo Stato ti propone questa transazione: i centomila diventano da oggi quarantamila e non scadono più a giugno ma tra dieci anni. Nel frattempo, ti pagherò soltanto gli interessi”.

Di fronte a questa scelta, il 75% dei creditori ha accettato (anche perché avrebbe dovuto combattere con i tribunali greci per decidere chi ha ragione), mentre il 25% ha detto che non ci pensa proprio a vedersi depauperati i propri risparmi. Ebbene, con una mossa che ricorda molto la barzelletta del Bunga Bunga, anche il 25% è stato costretto ad accettare le condizioni poste dal governo greco. Per questo motivo, Moody’s ha dichiarato il default di Atene, poiché ha imposto una condizione di rinegoziazione dei propri debiti non condivisa.

Ma che effetto ha avuto questa condizione di finanza statale sulla vita delle persone normali? Quello che uno si può aspettare in questi casi.

Il rimborso delle spese mediche è di 28 euro a persona l’anno, i furti sono aumentati in modo esponenziale, con la polizia che è occupata più a proteggere i politici che a creare le condizioni di sicurezza per i cittadini normali, moltissime aziende stanno chiudendo, la disoccupazione ha toccato dei valori mai raggiunti in passato, il turismo è collassato per via delle voci di instabilità nel Paese, le banche non concedono più prestiti se non a tassi da usura e solo se conosci qualcuno. I politici hanno portato i loro soldi all’estero (eh si, quando la barca affonda i topi sono i primi a scappare) e così molti imprenditori che temono un inasprimento della pressione fiscale anche sui patrimoni. Ci saranno le elezioni di nuovo a distanza di poco tempo dall’ultima tornata elettorale.

La cosa che non ho visto è la faccia dei politici sui manifesti. Sulla strada dal centro all’aeroporto tutti i cartelloni pubblicitari sono vuoti. Tutti vuoti. Insomma, un osservatore esterno è indeciso se pensare che questa sia la fine dell’inizio o l’inizio della fine.

Di sicuro, da questo stato di cose verrà fuori qualcosa di serio, non solo per la Grecia, ma anche per l’Europa intera. Chiederò dunque altri voli per Atene, per abituarmi piano piano a quello che si vedrà in Italia tra non molto.

Come Mitridate VI, re del Ponto, che prendeva delle dosi minime di veleno per abituarsi in caso di tentativo di avvelenamento dei cibi.

antonio.chialastri(at)manualedivolo.it

(19 giugno 2012)

RSS
RSS