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Il volo 1324

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“Imbarchiamo il volo 1324 dall’uscita 21...”; spalanco gli occhi lievemente disorientato: mi sono addormentato su un divanetto dell’aeroporto di Bologna. E' il primo pomeriggio di un caldo giorno d'estate, e la mia giornata è cominciata alle 5 del mattino con un volo per Ibiza e rientro poi su Bologna.

Adesso io ed il mio equipaggio attendiamo l’imbarco su un volo della nostra compagnia che ci dovrebbe riportare Crew Must Go a Fiumicino (NdR: il “Crew Must Go”, o CMG, è un volo di posizionamento effettuato prima, durante o dopo una sequenza di voli in servizio). Ci accodiamo così ai passeggeri del nostro volo che ci osservano con un misto di curiosità e perplessità: non è facile spiegare la presenza di un equipaggio completo, uniformi e bagagli, a bordo di un volo di linea. Non sanno che i trasferimenti via aria fanno parte della vita quotidiana degli equipaggi della compagnia per la quale lavoro.

Consegniamo le nostre carte di imbarco e scendiamo le scalette per scendere nel piazzale dove ci attende il mezzo che ci dovrà condurre sotto bordo. Fa un caldo infernale, l’autobus intercampo ha il motore spento ed i passeggeri si agitano e si lamentano mentre attendiamo che arrivino i soliti ritardatari, gli specialisti dell’imbarco all’ultimo secondo.

Finalmente arriva l’ok degli addetti all’imbarco, l’autista mette in moto l'autobus, chiude le porte e si avvia, con il suo carico umano sudato, verso il velivolo che ci dovrà portare a Roma. Passiamo davanti ad un velivolo Air France, un Ryanair, un British Airways ed un Lufthansa; dove diavolo è il nostro? Lo cerco in lontananza ma non riesco a distinguere la nostra classica livrea: un senso di preoccupazione comincia a farsi strada in me... non sarà mica che...

E infatti, l’autobus si ferma vicino ad un Fokker 70 di una compagnia est europea. Sapevo che la mia compagnia aveva cominciato un programma di wet-lease (affitto con equipaggio incluso) per effettuare delle tratte nazionali, ma era la prima volta che mi capita di trovarmi nella condizione di prendere uno di questi voli.

Un mormorio si leva dai passeggeri e piano piano tutti cominciano a girarsi verso di noi. Sulle loro facce si legge chiaramente il disappunto, e la domanda che vorrebbero farci: “Ma io ho un biglietto per volare con... non con...!”

E vabbè, lo ammetto, io non resisto: alzo lentamente le mani in gesto di resa e dico: “Io no parla italiano, io straniero, io lavora solo qui, no colpa mia”.

Il commento più comune? “La prossima volta prendo la Ryanair...!”

E come dargli torto?

(24 luglio 2012)

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