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Streghe a Vigna di Valle

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Scorrono in sottofondo le immagini di “В небе "Ночные ведьмы” (In cielo le Streghe della Notte), il film realizzato nel 1982 da Evgeniya Zhigulenko, che delle Streghe era stata una delle comandanti, e la cui parabola di vita ben riassume molte delle caratteristiche di queste singolari eroine.


Nata nel 1920 a Krasnodar, si diploma e si iscrive all'Istituto Tecnologico di Stato per l'Aviazione di Mosca. A soli vent'anni frequenta le scuole di volo dell'aeroclub e ottiene il brevetto di pilota. L'anno successivo farà parte di quel gruppo di giovani studentesse e operaie appassionate di volo che con la loro insistenza otterranno dalle gerarchie militari russe il permesso di partecipare alle missioni di guerra. A conflitto terminato ha al suo attivo oltre 750 missioni di bombardamento notturno e viene insignita del titolo di Eroina dell'URSS. Resta nell'esercito, nonostante lo scioglimento del battaglione le impedisca di volare, fino al 1955. Dopo qualche anno si iscrive all'Istituto Statale Pan-Russo di Cinematografia, dove si diploma regista nel 1976 e comincia a lavorare al Gorky Film Studio, per il quale realizzerà il film sulla straordinaria avventura professionale, bellica e umana sua e delle sue compagne.

Di queste donne, sullo sfondo delle immagini mute del film (perché una traduzione italiana non è stata fatta, e pochi si possono permettere di seguire i dialoghi in russo) ci parla venerdì 19 aprile, nella bella sala del Museo Storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle, Marina Rossi, autrice del libro “Le streghe della notte – Storia e testimonianze dell'aviazione femminile in URSS (1941-1945)”.

Un libro nato quasi per caso nei primi anni '90, quando la professoressa Marina Rossi, docente di Storia della Russia all'Università di Trieste, nel quadro di un lavoro sui prigionieri italiani in Russia nella Seconda Guerra Mondiale entra in contatto con il grande fotografo di guerra Evgenij Chaldei, considerato uno dei più celebri reporter di guerra, che le offre la possibilità di avvicinare alcune di quelle donne, da lui ritratte durante le operazioni belliche.

Comincia quindi, nel 1995, un paziente lavoro di raccolta e ricostruzione delle testimonianze che porterà otto anni dopo all'uscita del libro, oggi ristampato anche grazie all'interesse dimostrato dalla sezione di Ladispoli dell'Associazione Arma Aeronautica.

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La presentazione, introdotta da Franco Di Antonio, ha visto l'intervento del colonnello Gresta, comandante della base di Vigna di Valle, che ha portato la sua personale esperienza sull'ingresso delle donne nell'Aeronautica Militare, del direttore del Museo ten. col. Poletti e del suo predecessore col. Mondini. Gregory Alegi, storico dell'aviazione, ha offerto ai presenti un conciso, appassionante e, come sua consuetudine, documentatissimo excursus sulla storia dell'aviazione al femminile.

Poi tocca finalmente all'autrice, che descrive con efficacia tutte le difficoltà e le precauzioni di un lavoro basato sulla ricerca di un contatto innanzitutto umano con donne forti di una spiccata identità femminile. Donne giovanissime, che hanno creduto nel valore di un'idea che ha dato loro la possibilità di realizzare una passione, prima con lo studio e poi con il volo, e che pure si sono poi viste emarginare due volte. A guerra finita, quando è stata negata loro la possibilità di entrare a pieno titolo nel ruolo che volontariamente si erano conquistate, e poi, con la caduta del comunismo, perché a volte considerate simboli (molte di loro sono Eroine dell'URSS) di un regime ormai finito.

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Una storia appassionante, poco conosciuta in occidente, che le poche superstiti celebrano ancora incontrandosi una volta all'anno, il 1° di maggio, davanti al Teatro Bol'šoj di Mosca.

Chi volesse incontrarle...

(23 aprile 2013)

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