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Se protesti ti licenzio

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Sembrano lontani i tempi in cui il vulcanico O'Leary irrideva, con comunicati sprezzanti e derisori, i tentativi di IALPA e BALPA (le maggiori associazioni sindacali dei piloti irlandesi e inglesi) di conquistarsi un seguito tra i “suoi” piloti.


Le aveva sempre definite “fallite”, ma oggi le organizzazioni sindacali, prima fra tutte quella denominata Ryanair Pilot Group, della quale ci siamo già occupati, alzano il tiro, arrivando a ipotizzare che il modello di relazioni industriali in vigore a Ryanair sia tale da causare possibili conseguenze sulla sicurezza dei voli.

La reazione è lasciata a una circolare interna del capopilota di Ryanair, Ray Conway, il quale, dopo avere in tono abbastanza stizzoso definito diffamatorie le argomentazioni di RPG, si dice fermamente convinto che i piloti Ryanair sapranno respingere questa ennesima provocazione.

Ma questa convinzione non sembra poi tanto ferma, se nel paragrafo successivo il comandante Conway arriva a spingersi sul terreno della minaccia aperta: “Please note that any Ryanair pilot who participates in this so called 'safety petition' will be guilty of gross misconduct and will be liable for dismissal”.

Tradotto: firmate pure la petizione di RPG, ma se vi scopro, rischiate il licenziamento (liable for dismissal). Il che non è esattamente il massimo in tema di relazioni industriali e sindacali ispirate alla correttezza e al reciproco rispetto.

Ma cosa hanno fatto di tanto grave quelli di Ryanair Pilot Group? Un gruppo che, lo ricordiamo, gode dell'appoggio di European Cockpit Association (rappresentativa di 38.000 piloti europei), che nel timore di ritorsioni dirette ha fatto dell'anonimato dei suoi iscritti una delle sue maggiori preoccupazioni, e che ha messo a punto un sistema di votazione capace di permettere agli equipaggi di Ryanair di esprimere le proprie convinzioni indipendentemente dai discussi Employee Representative Committees (ERC), un sistema di rappresentanza interno il cui funzionamento “a senso unico” desta non poche perplessità, in particolare sul fronte dell'indipendenza.

E' presto detto. Prendendo spunto dalle iniziative giudiziarie di diversi Paesi europei (in particolare la Germania, ma anche la Francia, la Norvegia e l'Italia) volte a fare chiarezza sugli adempimenti fiscali e previdenziali di Ryanair nei confronti dei suoi dipendenti che operano stabilmente nei vari paesi europei, si sono chiesti se la crescente pressione degli inquirenti sugli equipaggi, culminata anche in perquisizioni domiciliari, potesse in qualche modo turbare la tranquillità di questi equipaggi, con eventuali ricadute sulla sicurezza dei voli.

In parole povere, RPG ha ipotizzato che un pilota che va in volo con lo spauracchio di trovare al suo ritorno la polizia ad aspettarlo a casa, magari non è tanto sereno nello svolgimento del suo lavoro. E considerando che queste iniziative giudiziarie nascono dal discusso modello contrattuale imposto da Ryanair ai suoi dipendenti nelle varie basi europee, ha promosso una petizione rivolta all'EASA (l'ente europeo per la sicurezza del volo) per chiedere che si indaghi sulle possibili ricadute che questa situazione potrebbe avere sulla sicurezza dei voli.

Ed è proprio la sottoscrizione di questa petizione (che ancora una volta avverrà in modo di garantire l'anonimato, e al tempo stesso l'identificazione, di chi la firma) che ha scatenato la minaccia di licenziamento da parte del comandante Conway.

(15 maggio 2013)

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