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Un equipaggio

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Un equipaggio è una piccolissima comunità gerarchicamente organizzata. Come tutte le comunità, ha un capo riconosciuto, un’organizzazione di supporto alle decisioni del capo, dei riti, delle leggende e un territorio/casa.


Il Comandante è indiscutibilmente il capo, e come tale deve essere ed agire, se si vuole che le cose filino lisce. Deve prendere le decisioni, deve risponderne davanti alla legge e soprattutto davanti ai suoi uomini (e donne). Autorevole e mai autoritario, anche se a volte come si dice nel sud del Tirolo…"quanno ce vo', ce vo'...“, rappresenta il vero centro nodale del sistema, più di un direttore d’orchestra, quasi un patriarca.

Tutto il resto dell’equipaggio lavora per mettere il Comandante nelle condizioni di fare le scelte giuste, e le scelte giuste sono quelle che portano all’assolvimento del compito, sia esso una missione di CAS ( Close Air Support, supporto aereo ravvicinato alle truppe a terra), o un volo commerciale da Roma a Londra. Questa piccolissima comunità lavora come uno"staff", svolge i propri compiti, controlla proattivamente l’operato del collega, suggerisce, esegue le disposizioni ricevute.

La capacità di intuire quello di cui il collega ha bisogno o quello che sta per fare, l’abilità di condividere le decisioni con un minimo di analisi e di informazioni disponibili può, e spesso fa, nei momenti di crisi la differenza fra la risoluzione del problema o la tragedia; e nell’ordinaria condotta delle operazioni la differenza fra un ambiente sereno e rilassato ed uno teso e stressante.

Questa capacità si lega a molti fattori, primi fra tutti la conoscenza reciproca, la stima, ed il trascorso comune fra i membri dell’equipaggio. Questi sono i fattori immediati, poi abbiamo la preparazione professionale specifica, l’addestramento, i fattori caratteriali, quelli ambientali, lavorativi e via cosi. Certo non tutti gli equipaggi sono uguali, infinite sono le combinazioni possibili, legate agli innumerevoli lati della natura umana e delle possibili variabili che si incontreranno in una giornata di volo. Certamente un reparto militare, vive molte problematiche differenti da una compagnia aerea o da una società di aerotaxi.

Per i primi spesso la conoscenza tra i membri degli equipaggi è duratura e profonda, legata allo status militare che li ha portati a condividere molto del loro tempo. La stessa formazione ha basi comuni, fondate su alcuni principi basici condivisi. Una formazione volta a creare (anche forzosamente) un profondo amalgama fra i propri membri, a renderne una categoria a sé stante.

In una Compagnia aerea, ferme restando le chiare differenze di attribuzioni specifiche a bordo, fanno da protagonisti la necessità di una corretta organizzazione dei turni di volo, il numerico del personale interessato, la quantità giornaliera di voli da operare; il che rende improbabile o raro, conoscenze reciproche cosi profonde e continuate nel tempo, ed il rischio potrebbe essere costituito dall’avere a che fare con equipaggi di perfetti sconosciuti. L’addestramento e il rispetto deglii standard e delle apposite prescrizioni tecniche si rende quindi ancora più stringente, proprio per sopperire a quelle che sono le carenze "strutturali” sul piano dell’affiatamento fra le componenti del "sistema equipaggio".

La trasformazione di un gruppo disomogeneo, per compiti, responsabilità, preparazione e trascorso umano in un equipaggio in grado di portare a termine in sicurezza ed efficienza una missione di volo, rappresenta sempre una sfida, la cui posta in gioco vale indubbiamente più di ogni "spending revue" ipotizzabile e che, per fortuna e almeno per un'altra generazione, non sembra poter essere eludibile né cancellabile.

(17 maggio 2013)

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