Iscrizione Newsletter

Iscriviti alla Newsletter



Login

La memoria

Attenzione: apre in una nuova finestra. PDFStampaE-mail

La memoria è la capacità di immagazzinare, di processare e di ripescare elementi dell’esperienza derivanti dai sensi. Il nostro sapere non è nulla senza la memoria, poiché essa fornisce continuamente delle basi per le interpretazioni sensoriali e per l’elaborazione dei concetti.


E last but not least,per la comunicazione, attraverso il linguaggio, di cui abbiamo memorizzato i termini lessicali utili alla riflessione comparativa.

Tre sono le funzioni principali della memoria: la registrazione delle informazioni derivanti dall’ambiente, l'immagazzinamento dei dati nella memoria centrale, e il recupero dei dati dal sistema.

La memoria si può suddividere in tre tipi, a cominciare dalla memoria sensoriale, che segue i movimenti degli organi deputati a recepire le informazioni e che dura circa due secondi. Viene a sua volta suddivisa, a seconda della provenienza dell’informazione, in memoria iconica (se proviene dalla vista) e memoria ecoica (se proviene dall’udito). In pratica, appena visto o ascoltato qualcosa, è come se il cervello riproducesse istintivamente ciò che ha percepito, una sorta di eco che fissa la sensazione. Ad esempio, vediamo un cartello, poi chiudiamo gli occhi e paradossalmente ci è presente ancora per un paio di secondi.

C'è poi la memoria a breve, che dura il tempo necessario ad eseguire compiti momentanei, allo stesso modo in cui in un computer esiste la RAM, o memoria di lavoro. Questo tipo di memoria dura circa una ventina di secondi. Con essa possiamo lavorare e può immagazzinare dei chunks (gruppi di significato) di dati che vanno, da soggetto a soggetto, dai sette ai nove elementi. Ad esempio, se ci dicono un numero di telefono composto da undici cifre, difficilmente potremo ricordarcelo, a meno che non applichiamo alcune strategie di memorizzazione, consistenti in attribuzione di significato. Quindi, il numero 0039065572353 (che è inesistente), potrebbe essere scomposto in blocchi di significato. 0039 è il prefisso per Italia, 06 è il prefisso per Roma, il resto può essere memorizzato poiché inferiore a sette cifre. Ovviamente, per fissare il numero la ripetizione aiuta molto. Se poi il numero ve lo ha dato una persona cui tenete particolarmente si può diventare ossessivi, oppure lo si può scrivere incidendolo sulla propria auto con le chiavi, come fece una persona di mia conoscenza.

E infine c'è la memoria di lungo termine, che è quella su cui possiamo fare affidamento quando si tratta di ripescare nozioni, esperienze, ricordi del passato e che giacciono inutilizzate per molto tempo fino ad essere richiamate volontariamente. Praticamente, essa non ha limiti perché è il serbatoio dal quale attingiamo, quando si tratti di sapere qualcosa del mondo, delle persone delle cose, degli stati di coscienza, dei ricordi di infanzia: un miracolo che è lontano dall’essere spiegato. Questo tipo di memoria può essere suddiviso a sua volta in due sottogruppi: la memoria di lungo termine semantica (relativa ai significati) ed episodica (esperienze di vita vissute che non possono essere condivise).

Insieme al ricordo di eventi mentali c’è anche la memoria motoria, che consiste nell’apprendimento e nella conservazione di specifici movimenti utili a svolgere un’attività fisica. Pensiamo al famoso detto riguardante la bicicletta: una volta appreso non si dimentica più. I musicisti lo sanno perché a volte, la ripetizione continua di un pezzo permette di attingerne velocemente e con precisione, suonando un brano senza pensare a quali movimenti effettuare: le mani sembra che vadano da sole, scollegate dal controllo cosciente del cervello.

A bordo, una serie consistente di attività vengono svolte secondo questa modalità, in cui all’attivazione di uno stimolo esterno fa seguito una risposta condizionata. Ad esempio, la chiamata “gear up” dopo il decollo presuppone una risposta motoria immediata: la retrazione del carrello.

antonio.chialastri(at)manualedivolo.it

(20 giugno 2013)

RSS
RSS