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Un aeroporto a Cortina - III

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(segue) Partire da Milano alle 13.35 per essere a Cortina alle 14.50. Lasciare la montagna alle 16.45 e giungere a Venezia dopo 40 minuti. Tra il 1962 e il 1968 Aeralpi provvedeva al collegamento dei principali centri del Triveneto con l'aeroporto di Venezia e, di qui, con qualsiasi altra località.


cortina6L'importanza di Cortina nel periodo delle Olimpiadi Invernali del 1956 crebbe a tal punto che si decise di dotarla di una pista. Essendo impensabile la costruzione di un vero e proprio aeroporto, Cesare Rosà, già vice-sindaco della città ed abile pilota durante la guerra, ricavò una striscia di terreno lunga circa 1000 metri: dimensioni modeste per i normali aerei di linea, ma adatti a quelli STOL (Short Take Off and Landing) che possiedono caratteristiche di decollo e atterraggio corti. In località Fiames, lungo la strada che da Cortina porta a Dobbiaco, i lavori iniziarono nel 1958, la pista fu inaugurata nel 1962 e gestita dalla società Aeralpi, appositamente costituita.

Data la particolare posizione e con ostacoli sulle due testate, fu con il nuovo STOL svizzero Pilatus Porter che nell'agosto-settembre 1962 e nel gennaio-marzo 1963 furono effettuate due stagioni sperimentali di voli a domanda e di propaganda sulle rotte Venezia-Cortina, Cortina-Milano e Cortina Bolzano, trasportando 1620 passeggeri paganti in 600 voli. Confortati dalla prova, i promotori diedero dunque vita all'Aeralpi, con partecipazione di enti pubblici e privati.

cortina3Utilizzando alcuni Porter e pochi piloti, l'Aeralpi svolse le prime attività nelle stagioni invernali '63-'64 e '64-'65. Quindi si aprì la seconda maggior fase con l’ingresso del conte Cesare Acquarone, figlio dell'ultimo ministro della Real Casa di Vittorio Emanuele III e concessionario della riscossione dei tributi nel Triveneto. Gli uffici vennero portati a Verona e il capitale sociale a 425 milioni. La base d'armamento rimase Venezia Tessera. Fu dunque possibile realizzare appieno il progetto del 1963 introducendo aerei di maggior capacità e velocità: due Skyvan inglesi, tozzi e squadrati biturbina da 18 passeggeri, e cinque eleganti Twin Otter (De Havilland Canada) da 14 posti, tutti velivoli nuovissimi come concezione e costruzione, consegnati a partire dal maggio 1966. Inoltre si ricorse anche a cinque Turbo Porter, versione turboelica del Porter.

A conferma di un certo gusto aziendale per le scelte coraggiose, il 28 marzo 1967 venne assunta Fiorenza de Bernardi, che divenne così la prima pilota commerciale italiana.

cortina4Alle rotte principali per Cortina, servite dai Twin Otter, si erano frattanto aggiunti voli da e per Venezia, collegata con Bologna e Ronchi dei Legionari (Trieste). In questo caso, l'Aeralpi agiva come prosecuzione di voli Alitalia e dunque con voli siglati AZ: forse il primo esempio italiano di code-sharing. Altre località servite erano Asiago, Belluno, Jesolo e St. Moritz. Nel periodo estivo la società volava poi verso destinazioni marine come Massa e Marina di campo, sull'Isola d'Elba. Ricca la gamma degli scali toccati con voli charter, da Bolzano ad Aosta, da Verona a Roma, con almeno un caso di collegamento diretto Zagabria-Aosta. Nel 1967 l'Aeralpi coprì 600.000 chilometri in 3120 ore di volo, portando 19400 passeggeri e 9200 Kg di merci.

Volare in montagna non era facile, anche perché non esistevano ancora specifiche scuole. "Bisognava conoscere il volo e la montagna, avere completo controllo dell'apparecchio" dice Fiorenza De Bernardi, felice di coniugare le due passioni della sua giovinezza.

cortina5Nonostante il difficile ambiente operativo, l'Aeralpi ebbe un solo incidente durante un volo di linea: l'11 marzo 1967 quando il Twin Otter I-CLAI (in foto) decollò da Tessera per Cortina con a bordo tre passeggeri e due piloti: volando a vista nel maltempo si trovò in una fitta nebbia e, privo di qualsiasi riferimento esterno, impattò la collina di Colcanin, vicino a Fadalto. Se nell'ambiente aviatorio destò particolare impressione la morte di Aldo Tait, direttore operazioni di volo del duca Amedeo d'Aosta, a bordo come passeggero, l'incidente dell'I-CLAI non fermò l'Aeralpi.

Fatale fu invece il danno causato dall'omicidio del conte Acquarone, maggiore azionista di Aeralpi, raggiunto mentre prendeva il sole nella propria villa di Acapulco (Messico) da cinque colpi di pistola. "Fu come se avessero sparato a ciascuno di noi" dice oggi Fiorenza. Era il 4 gennaio 1968. Rimasta senza sostegno finanziario, in pochi mesi l'Aeralpi sparì dalla scena aviatoria nazionale.

Gli ultimi voli commerciali ebbero luogo nel giugno 1968, poi iniziò la triste serie dei voli a senso unico per riconsegnare gli aerei ai creditori della società. L'aeroporto di Cortina chiuse al traffico per alcuni incidenti occorsi ad aerei da turismo: in uno morì lo stesso Rosà. Il campo divenne parco pubblico, senza però rimuovere la pista, così che talvolta qualche pilota vi atterrò ancora per sbaglio. (continua)

Si ringraziano per le ricerche storiche Cortina Magazine, JP4, La Cooperativa di Cortina. Ha collaborato anche Giorgio Torri, già direttore del "Cortina Oggi"

(25 giugno 2013)

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