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Aeroporto "fai da te" - II

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(segue) Bene, prima di tutto occorre montare “l’aereo”, per cui olio di gomito e via ad aprire l’ala, inserire le stecche e agganciare i tiranti, esattamente come quando si vola in deltaplano da volo libero. Poi occorre agganciare l’ala al minitrike: questa è l’unica fase laboriosa, e da fare da soli.


faidate2Ma basta un po’ di pratica e si risolve tutto in poco tempo. E adesso è il momento di pensare bene alle raccomandazioni ricevute!

Per il decollo nessun problema, basta rullare fino alla cima della collina, individuare una striscia ideale di prato che non abbia pendenze laterali, tutto gas, apertura di barra e in pochi metri, complice la discesa, mi trovo già a osservare le colline del Montefeltro. L’atterraggio invece richiede una bella concentrazione, soprattutto perché durante l’oretta passata in volo il vento è girato e ora è bello teso e al traverso… maledizione!

Dunque, la cosa migliore sarebbe toccare subito dopo aver superato il gradone iniziale, dove la pendenza è ancora limitata, per avere poi tutta la parte in salita della collina a disposizione, Faccio un primo avvicinamento per vedere il comportamento del delta, pronto alla riattaccata che deve avvenire virando contemporaneamente a destra, altrimenti impatto la collina che sale rapida.

L’orografia “agitata” del terreno intorno non mi aiuta, il vento segue il profilo di colline e avvallamenti circostanti creando parecchio scuotimento appena scendo sotto i cinquanta metri di quota, infatti riattacco e faccio un altro giro. Ho ancora molta benzina quindi decido di osservare bene la canna da p… la manica a vento volevo dire. Dopo un po’ noto che il vento cala un po’ e ci riprovo ma niente da fare, se faccio un avvicinamento con angolo di discesa standard, il vento e le discendenze del tratto limitrofo con erba alta la fanno da padrone e per altre due volte riattacco e prendo quota di sicurezza.

Intanto qualcuno ha notato i miei tentativi e dalle case vicine sono arrivati due auto e un gruppetto di curiosi si è formato di fianco alla strada, cosa che mi agita un po’, ma non posso distrarmi. Decido di aspettare il successivo calo di vento e provare un avvicinamento piatto sulla strada provinciale parallela alla pista, non avrò quota di sicurezza ma in caso di piantata motore posso usare la strada vuota di quest’ora tarda. Così livello sulla strada a quattro, cinque metri di quota mantenendo un’andatura “a granchio” (questo sì già fatto al corso durante gli atterraggi con vento al traverso) per rimanere sul rettilineo d’asfalto nonostante il vento; pochi metri prima della soglia pista tolgo un po’ di motore e il vento, non più contrastato efficacemente, mi sposta un po’ a sinistra sul campo, piccola smotorata adesso per non appoggiare troppo pesante ed è fatta, più facile del previsto!

Bene, ho fatto un passo avanti nelle mia esperienza, la mia “collina da volo” è promossa, anche se le volte successive ho preferito aspettare la calma di vento prima di decollare nuovamente. Ma vuoi mettere la soddisfazione di volare dal prato sotto casa?

E per tutto il resto… c’è l’aviosuperficie!

(27 ottobre 2013)

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