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Teamwork negli Ambienti ad Alto Rischio

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Antonio Chialastri, già noto ai nostri lettori come "il-comandante-con-una-valigia-mezza-vuota", ci avverte fin dalle pagine introduttive: "Non sempre una squadra di calcio formata da campioni vince il campionato, così come non sempre una squadra composta di giocatori di medio livello viene eliminata al primo turno di una competizione."


chialastri3Certo, la differenza di tasso tecnico è enorme, ma questa terza fatica letteraria di Chialastri, dal significativo sottotitolo di “Il lavoro di team negli ambienti ad alto rischio” si occupa di NOTECHS, non technical skills, le abilità non tecniche, quelle che fanno sì che la capacità di un gruppo di individui sia alla fine superiore alla somma delle capacità dei singoli componenti: quante volte abbiamo visto i classici 11 onesti brocchi che, giocando "insieme", hanno ragione delle 11 stelle internazionali, ognuna persa dietro alla propria voglia di apparire migliore degli altri?

Sono concetti che, in aviazione, formano materia di studio fin dalla metà degli anni '70. Meno di dieci anni dopo, United Airlines introdusse nel suo programma addestrativo i corsi CRM (Crew Resource Management), che miravano a rendere consapevoli gli equipaggi circa le dinamiche di interazione umana presenti a bordo. Questi corsi, che come confessa l'autore erano all'inizio guardati dai piloti con scetticismo e diffidenza, sono ormai collaudati con successo... tanto successo da essere stati trasferiti anche in altri ambiti, come le sala operatorie, le piattaforme petrolifere, le centrali nucleari: insomma, in ogni posto dove la prestazione di alto livello è il risultato della collaborazione di più persone unite in un team.

Basti pensare al fatto che non più di due anni fa, in occasione del naufragio della Concordia, di fronte alla domanda fatta da un giornalista ad un primo ufficiale che si trovava nella plancia di comando della nave (“Perché pur essendo così vicino agli scogli non ha avvisato il comandante?”) la risposta è stata: “Perché viene prima Dio e poi il Comandante”. Ecco, queste affermazioni sul ruolo del Comandante erano comuni anche nel mondo aeronautico e non necessariamente in questo ordine. Dopo trent'anni di addestramento oggi nessuno si sognerebbe più di pronunciarle. Vuol dire che con l'addestramento, il modellamento e la cultura organizzativa è possibile avere un impatto reale sui comportamenti delle persone.

Ai corsi CRM è dedicato un intero capitolo del libro, mentre gli altri toccano argomenti come le dinamiche di gruppo, la gestione del conflitto, la situation awareness, la comunicazione, la leadership (ma anche la followership), l'addestramento, i processi di decision making, la motivazione.

Sono tutti, come vedete, argomenti che esulano dalla pura e semplice (oddio, tanto semplice non è...) condotta tecnica dell'aereo, ma è proprio lo studio di questi NOTECHS che ha consentito di abbattere notevolmente il numero degli incidenti in un settore in rapida espansione e altrettanto rapido mutamento tecnologico.

Corposa la bibliografia, e scorrendola ci si accorge della scarsità delle fonti italiane: la stragrande maggioranza degli scritti utilizzati è in inglese, e questo libro nasce anche dall'intenzione di rendere la materia più accessibile al lettore italiano.

Interessante infine, in un epoca in cui molte ricerche possono essere condotte al computer, l'idea di inserire una sitografia per orientare il ricercatore nel mare magnum della rete... e a questo proposito, una domanda ci sorge spontanea: a quando l'uscita anche in e-book, comandante Chialastri?


Scheda bibliografica

Titolo: Human Factor. Vol. 3: Il lavoro di team negli ambienti ad alto rischio
Autore: Antonio Chialastri
Editore: IBN, 2014
Genere: Saggio
ISBN: 978-88-756-5180-0

(6 febbraio 2014)

 

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