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Falso positivo

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Esistono casi di alcol o tossicodipendenze tra i piloti? Certo, possono capitare. Perché la popolazione dei piloti non è che uno spaccato della popolazione generale, e non può non presentarne dunque le stesse caratteristiche, con tutte le sue debolezze e e tutte le sue sofferenze.


E infatti, da qualche anno, è stato istituito per i piloti un controllo tossicologico e alcolemico a campionamento casuale con solo 24 ore di preavviso. I casi di positività riscontrati sono comunque decisamente bassi e ben al di sotto della media. Al contrario, i casi di “falsa positività” sono esattamente nella media delle statistiche.

Questo tipo di controllo si effettua sulle urine e consiste in due fasi. La prima fase è caratterizzata da una semplice fascetta contenente sostanze chimiche che reagiscono cambiando colore in presenza di sostanze stupefacenti. Le sostanze che possono essere rilevate sono cocaina, cannabinoidi, oppiacei, metadone e anfetamine. In caso di positività, lo stesso campione viene inviato ad un laboratorio tossicologico, solitamente universitario, per la seconda fase di analisi. Questa seconda fase consiste di solito nel sottoporre il campione ad una spettrografia di massa che, tramite un’analisi spettrale, identifica con esattezza la molecola della sostanza rilevata.

L'inconveniente di questo tipo di procedura bifase è che in alcuni farmaci in commercio si trovano sostanze chimiche, del tutto legali, che però hanno una struttura molecolare molto simile a quella delle sostanze proibite ai piloti, e che quindi vanno ad attivare il reagente nella prima fase. Ciò comporta per il pilota la sospensione delle attività di volo fino al risultato del contro-esame della seconda fase. Se tramite l’analisi spettrale del campione di urine si rileva una sostanza legale il pilota viene immediatamente reintegrato, al contrario il riscontro di sostanze proibite comporta un altrettanto immediata revoca delle licenze di volo.

Facciamo un esempio. Supponiamo che un pilota venga avvisato dalla compagnia di doversi sottoporre a controllo tossicologico il giorno seguente al termine del servizio. Il pilota nel giorno previsto si reca al laboratorio analisi e viene trovato positivo agli oppiacei. A questo punto, il suo campione di urine viene sigillato, controfirmato dal pilota e inviato al laboratorio di tossicologia per l’analisi di conferma; allo stesso tempo viene avviata la procedura di sospensione dall’attività di volo. Dopo circa 10 giorni arriverà il risultato della spettrografia e ipotizziamo adesso tre casi distinti.

Nel primo caso la sostanza risulterà essere semi di papavero e, non essendo una sostanza proibita e presente in diversi tipi di pietanze, il caso verrà archiviato come una falsa positività e il comandante reintegrato.

Nel secondo caso il campione di urine dimostrerà positività alla morfina, una sostanza proibita ma somministrata con controllo in regime ospedaliero. Il pilota a questo punto denuncerà di essere stato sottoposto a intervento chirurgico una settimana prima, allegando la necessaria documentazione. La concentrazione della sostanza nelle urine risulterà essere coerente e il pilota potrà quindi ritornare al suo lavoro.

Nel terzo e drammatico caso lo spettro molecolare coinciderà con quello dell’eroina, una sostanza proibita e illegale. Il pilota verrà licenziato e le licenze professionali revocate. Fortunatamente quest’ultima eventualità è molto rara e, come già scritto, sono più frequenti invece i casi di falsa positività.

Infatti, sono molti i farmaci da prescrizione e da banco che potrebbero scatenare una positività nella prima fase e, purtroppo, i piloti non sono stati ancora adeguatamente informati. E’ stato dimostrato che farmaci da banco che contengono come principio attivo l’Ibuprofene (Moment®, Brufen®, Spididol®) possono reagire come cannabinoidi, così come il Naprossene (Synflex®, Momendol®), il Ketoprofene (Orudis®) e addiritura la Riboflavina (vitamina B2).

Gli anti-tussivi come il Destrometorfano (Bronchenolo Tosse®) possono causare positività agli oppiacei. Antibiotici contenenti Amoxicilina (Zimox®, Augmentin®, Velamox®) e persino l’acqua tonica (Schwepps®) possono essere scambiati per cocaina. La causa più frequente di falsa positività risulta però essere alle anfetamine. Molti vaso-costrittori presenti in medicine per il raffreddore (Argotone® , Vicks® , Actigrip®, Tachiflu Dec®) o coadiuvanti al dimagrimento (Narixan®) contengono efedrina o pseudoefedrina, vere e proprie anfetamine.

E’ stato anche dimostrato come probabile che una carnagione scura causi una positività ai cannabinoidi. La melanina ha difatti una struttura molecolare molto simile al cannabinolo e viene eliminata dall’organismo attraverso le urine.

Si comprende facilmente come una professione di grande responsabilità come quella del pilota, che ha nelle mani le vite di centinaia di persone, debba essere sottoposta a severi controlli. Quello che non si comprende è come mai altre professioni con altrettante responsabilità debbano esserne immuni da tali controlli.

I chirurghi e gli anestesisti, che pure hanno un’influenza diretta sulla vita di un paziente, non mi risulta vengano sottoposti a controlli tossicologici. Così come i magistrati, le cui decisioni possono condizionare in modo importante e a volte definitivo il futuro dell’imputato. Per non parlare dei grandi dirigenti di azienda che, se non nel pieno delle facoltà mentali, potrebbero causare danni irreversibili e rovinare la vita di centinaia di famiglie.

Infine, quelli che dovrebbero essere sottoposti a i controlli più severi sono i politici e governanti. Quest’ultimi dovrebbero essere i più controllati tra tutti, in quanto hanno la responsabilità del destino di un’intera nazione.

(28 aprile 2014)

 

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