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QF32

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Il libro che ho appena letto, QF32, racconta appunto l'incidente, risoltosi positivamente, del volo Qantas 32, decollato da Singapore verso Sydney e ri-atterrato a Singapore in emergenza, senza causare né morti né feriti; ed è molto interessante perché a raccontare quel volo è il comandante stesso.


qf32Anzi, a dir la verità, il racconto della parte vera e propria in volo è preceduta da una cinquantina di pagine in cui il comandante in questione, Richard Champion de Crespigny, racconta la propria carriera precedente, dagli inizi con la Royal Air Force australiana alla sua esperienza pregressa come primo ufficiale sul Jumbo B-747.

Dico questo per dire che le decisioni non provengono solo dagli elementi che abbiamo a disposizione in una data situazione, ma originano da lontano, dalla nostra formazione pregressa, dalle chiacchiere da hangar che abbiamo metabolizzato, dalle convinzioni che ci siamo fatti a seguito delle sessioni di addestramento ricevute.

Ho trovato il racconto estremamente stimolante per una serie di ragioni. In primo luogo, perché mostra come l'elemento umano, in particolare un equipaggio bene addestrato, preparato e professionale, sia la migliore risorsa a bordo.

Secondo, trapela una componente organizzativa fortemente orientata alla sicurezza che non a caso pone la Qantas all'avanguardia nel mondo, avendo avuto il minor numero di accident.

Terzo, la dinamica dei fatti dimostra che la realtà è molto più perversa della fantasia, con configurazioni che nessun ingegnere, a priori, è capace di immaginare.

Quarto, la parte più ostica non è tanto quella relativa alla gestione delle emergenze, che impegnano l'equipaggio in tutte le sue risorse, ma quando si pensa che i problemi siano terminati ed invece si è ancora a metà dell'opera.

Vediamo molto brevemente la storia del volo. L'A-380, con 469 passeggeri, decolla da Singapore alla volta di Sydney con un equipaggio molto particolare. Infatti, oltre al comandante titolare ed ai due primi ufficiali, ci sono anche un comandante controllore che deve esaminare l'equipaggio e un super-comandante controllore che deve valutare l'esaminatore... un equipaggio straordinario per un'avaria straordinaria.

Dopo pochi minuti di volo si ode un BANG proveniente dal motore e improvvisamente in cockpit si accendono centinaia di luci di avviso. E se in teoria i piloti avrebbero dovuto capire quale fosse l'avaria osservando le indicazioni, questo fu nella pratica impossibile.

Infatti, la turbina del motore numero due era esplosa, scagliando schegge sia in alto (bucando l'ala e danneggiando gli slat) sia dietro (perforando la fusoliera e tranciando molti fili elettrici che governano le superfici di volo). Un'avaria che ha una probabilità di capitare una volta su un miliardo di voli, e il sistema ECAM, l'elaboratore centrale che rileva le avarie e le gestisce in prima battuta, oppure indica ai piloti quali azioni devono intraprendere, entrò in confusione.

Messaggi incoerenti e non appropriati si mischiarono a indicazioni utili, falsi avvisi a check-list corrette, lasciando l'equipaggio ancora più confuso. Solo per capire il livello di saturazione sensoriale: si accesero in cabina più di centoventi avvisi, e i piloti impiegarono circa un'ora e dieci minuti prima di riuscire ad avere un quadro coerente di ciò che era effettivamente accaduto.

A quel punto, chiesero di tornare a Singapore per un atterraggio di emergenza. Non prima, però, di aver sistemato, per così dire, tutti gli impianti dell'aereo. In effetti, su ventidue sistemi di bordo, ventuno erano in avaria e fra questi anche il sistema di scarico carburante, che permette di gettare fuori bordo ad alta pressione la quantità di carburante in eccesso per rientrare entro il peso massimo all'atterraggio. Infatti, più si è pesanti più le velocità di avvicinamento sono alte e di conseguenza la distanza di pista necessaria si allunga. In questo caso, non potendo scaricare carburante, l'aereo atterrò con circa 60 tonnellate in più rispetto al peso massimo all'atterraggio.

Inoltre, siccome gli slat erano danneggiati, le velocità di avvicinamento aumentarono parecchio. L'impianto frenante a terra risultò degradato (ruote, spoiler, reverse). Insomma, sarebbero stati necessari circa quattro chilometri di pista per arrestare l'aereo.

Il comandante De Crispigny descrive molto bene anche le dinamiche interne alla cabina di pilotaggio, dove erano presenti cinque persone, e si dilunga sugli errori commessi e sulla capacità del gruppo di rilevarli prontamente.

Interessante poi il fenomeno dell'unexpected, cioè di tutte quelle cose che ti lasciano interdetto perché non te le aspetti. Ad esempio, dopo l'atterraggio l'equipaggio cercò di spegnere il motore uno, ma evidentemente era andato in avaria il sistema di spegnimento. In alternativa, si può cercare di saturarlo con l'agente estinguente dell'antincendio, quello normalmente utilizzato in caso di fuoco motore. Neanche quello funzionò.

Allora provarono estraendo dei breakers per disalimentare elettricamente il circuito di ignition. Niente, e se la mente umana è capace di escogitare cose meravigliose, qui sembrava una situazione di scacco continua.

Pensarono allora di far spruzzare ai pompieri un getto potentissimo di acqua per spegnere il motore. Questo ha borbottato inizialmente, sussultato, rallentato e, appena il getto, è diminuito, è ripartito baldanzoso al suo regime normale. Si è spento per esaurimento carburante dopo un'ora e cinquanta minuti.

Ovviamente, questo ha delle conseguenze, poiché il registratore di volo, il Cockpit Voice Recorder risultò inservibile, perché registra continuamente le ultime due ore di volo, sovrascrivendo le fasi precedenti. In questo caso, dato che il CVR smette di registrare quando l'ultimo motore si spegne, quello che restò a disposizione fu, praticamente, solo il ronzio sordo e uniforme dell'ostinato motore che continuava a girare.

Ed è anche per questo che la testimonianza del comandante Champion de Crespigny è quanto mai importante.

 



Scheda bibliografica

Titolo: QF32 -  The captain extraordinary account of how one of the world's worst air disasters was averted
Autore: Richard Champion de Crespigny
Editore: Macmillan Australia, 2012
Genere: Racconto autobiografico
ISBN: 9781742611174

(7 giugno 2014)

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