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La normalità di emigrare

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Di nuovo a bordo di un aereo straniero e di nuovo in viaggio verso l'Asia. Eppure ci ho provato a tornare in Europa ma non c'è niente da fare, non ci riesco. Non che sia poi così male quaggiù, la gente è più simpatica di quello che si potrebbe pensare e i servizi funzionano a meraviglia.


Però dopo tanti anni in giro per il mondo sento che come esperienza di vita potrebbe bastare, ora vorrei ritornare alle mie vecchie abitudini e ai colori e sapori che mi sono familiari.

Il mio curriculum è piuttosto ricco ormai, non si contano gli aeroporti che ho visitato nei cinque continenti. Con un totale di ore di volo che raggiunge una cifra a quattro zeri mi viene da pensare a quando da ragazzino ho iniziato questo lavoro e non mi sembra possibile la strada che ho fatto... nel vero senso della parola.

Inviare un curriculum ad una compagnia aerea in questi tempi moderni è facilissimo, si fa tutto on-line. Sono tantissime anche le agenzie che si occupano di mettere in contatto piloti e aerolinee. Però quando mi cercano per offrirmi uno di quei posti fantastici, di quelli che secondo loro tutti farebbero a gara per coglierlo, è sempre per gli stessi paesi: Medio Oriente, Cina e Corea. Il posto più europeo che mi viene offerto con cadenza regolare, perché le condizioni sono in costante miglioramento, è la Turchia. Che poi mi viene da pensare che se continuano a migliorare il contratto ma stanno sempre a cercare piloti qualche motivo ci sarà.

Lo scorso inverno ho inviato il curriculum ad una nota low cost europea in forte espansione. Con la mia esperienza e soprattutto quando il CEO in conferenza stampa aveva dichiarato di essere pronto ad assumere piloti italiani lasciati a terra da Alitalia e Meridiana, ho pensato che ce l'avrei fatta. Invece, nonostante tanti piloti italiani siano stati chiamati per il colloquio iniziale, la mia domanda è rimasta senza risposta. Sembra infatti che volessero solo piloti con una esperienza limitata, con poche migliaia di ore sulle spalle e io, e tanti altri come me, con la mia decina di migliaia non sono idoneo.

È tutto e il contrario di tutto. Più hai esperienza e meno sei appetibile, al punto che avevo iniziato a inviare curriculum taroccati, riducendo le ore di volo e le cose che so fare.

È triste pensare che avrei tanta voglia di mettere a disposizione del mio paese o almeno dell'Europa le mie capacità e invece devo regalare la mia conoscenza a paesi lontani migliaia di chilometri.

Iniziamo la discesa e già vedo dal finestrino la terra che presto diventerà la mia nuova casa.

Non mi resta che aspettare le prime ferie per poter tornare a rivedere amici e parenti, sempre con la speranza che in Italia succeda un miracolo... per l'aviazione e non solo.

(12 agosto 2015)

 

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