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Chi decide i prezzi all'ENAC?

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Avete mai richiesto il certificato della prova di esame per la licenza di pilota, che magari avete fatto vent'anni fa? No? Bene… mi auguro per voi che non ne abbiate mai avuto bisogno. Bisogno, perché non è che un pilota voglia certi documenti per vezzo o per farsi bello davanti agli amici.


Certi documenti, a un pilota servono perché vengono richiesti in originale dalle autorità aeronautiche di un paese straniero quando ci si trasferisce all'estero per lavorare.

Può sembrare assurdo, un po' come se la polizia ti fermasse in auto e oltre alla patente volesse vedere l'attestato del superamento dell'esame di guida, e in originale. Però in campo aeronautico bisogna capire che ormai girano tantissimi piloti con licenze fasulle, con type rating inesistenti o comandanti che il corso comando non lo hanno mai fatto, e magari pure con poca esperienza.

È normale quindi che non ci si possa più fidare e a rimetterci sono sempre i piloti onesti, quelli che le ore di volo le hanno fatte per davvero e che pazientemente aspettano da anni l'opportunità di svolgere un corso comando e potersi sedere a sinistra.

Purtroppo l'abitudine di certe compagnie di non fare dei colloqui selettivi accurati o addirittura di assumere i cosiddetti "direct entry captain", ossia piloti che sono diventati comandanti in altre compagnie e quindi mantengono il grado, fa sí che a bordo di un aereo ci sia una persona di cui non si conosce bene il passato, le capacità e, se comandante, dove e come abbia fatto il fatidico corso comando.

Le compagnie in genere giustificano i "direct entry captain"spiegando che la necessità sorge là dove non ci sono abbastanza copiloti con esperienza da poter elevare di grado. Invece la realtà è che risulta più economico assumere da fuori piuttosto che spendere soldi per un corso comando ad un primo ufficiale.

Ecco allora che, per difendersi dall'arrivo di piloti non qualificati, le autorità aeronautiche in giro per il mondo da un po' di tempo richiedono ai piloti certificazioni più accurate, senza le quali non permettono loro di essere assunti nelle compagnie del loro paese.

Ed è qui che scatta la trappola, perché il pilota non ha scelta, deve avere il certificato a qualsiasi costo, anche alla astronomica e ingiustificata cifra di 110 euro. Io mi chiedo chi abbia deciso questi prezzi, deve avere un nome e un cognome.

È vero pure che se la richiesta del documento è fatta a ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) direttamente dalla autorità aeronautica locale, ENAC spedisce il certificato gratuitamente. Ma quante sono queste autorità che si prendono la briga di richiedere documenti per tutti i piloti che vogliono lavorare da loro?

E quindi mano al portafoglio, in una professione che ormai sembra fatta solo per dar lavoro agli altri: soldi per certificati, soldi per addestramento, soldi per visite mediche, soldi per i rinnovi dei type rating...

Sempre tutto obbligatorio e quindi non si scappa e come diceva Totò: "E io pago!"

(7 settembre 2015)

 

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