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Voli da e per Milano - V

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(segue) V – L’incubo di EmmeEffe prosegue in Russia: prima di un volo Mosca-Milano con solo 20 passeggeri a bordo, il comandante chiese al responsabile di cabina (e questi a noi assistenti di volo) di farne spostare indietro alcuni, soltanto per il decollo, per un problema di bilanciamento dei pesi.


Questa procedura è tesa a garantire la massima sicurezza in fase di decollo e vi si ricorre raramente: in genere accade quando l'aereo è quasi vuoto ed i pochi passeggeri sono tutti concentrati nella stessa zona dell'aereo.

Quando l'aereo è pieno il problema non c’è, perché il peso è uniformemente ripartito, ma con pochi passeggeri ci si trova a dover considerare anche la distribuzione dei carichi in stiva, che talvolta viene effettuata anche tenendo conto delle prenotazioni fatte dagli stessi clienti su quel volo.

Ora, per quanto l’organizzazione e la gestione di un'azienda aerea possano essere capillari, nessuno ha la sfera di cristallo per prevedere quanti dei passeggeri prenotati si presenteranno realmente. Quindi tutto ciò può accadere a tutte le compagnie aeree, e per tutte la procedura è la stessa: facciamo spostare i passeggeri nella zona indicata dal comandante.

Su quel volo avevo appena fatto alzare i clienti e mi accingevo ad indicare loro la zona dove sedersi (solo per la fase di decollo) quando 5 dei 20 passeggeri iniziarono ad investirmi con accuse di ogni tipo. “È sempre il solito teatrino della vostra azienda!”, oppure: “Questo è veramente ridicolo”, l’immancabile: “Che schifo!”, naturalmente, e poi un bel: “E che cosa dovremo fare quando l'aereo dovrà atterrare, correre tutti verso la zona anteriore?”

E come al solito mi fermo qui per evitare di...

Sui voli da e per Milano è difficile anche ricorrere alla strategia della battuta; la capacità di sdrammatizzare una situazione critica o alta tensione è indispensabile per fare questo lavoro e la stragrande maggioranza .dei miei colleghi e colleghe l’hanno innata in loro, ma in questi voli è meglio rinunciare a questa strategia.

Tanto per far capire il diverso approccio che c’è con i passeggeri di queste direttive rispetto a quelli degli altri voli, posso raccontare un episodio accadutomi su un Roma-Palermo qualche tempo prima del volo in Russia. Avevamo due ore di ritardo alla partenza e ci apprestavamo a raggiungere la pista per decollare: i clienti erano nervosi a causa del ritardo mentre noi, in cabina, ci accingevamo a fare quella che viene comunemente definita “dimostrazione di sicurezza”.

Improvvisamente l’apparecchiatura che trasmette l’annuncio preregistrato in cabina passeggeri comincia a fare le bizze, ed al posto della dimostrazione di sicurezza in cabina si inizia a sentire l’annuncio che di solito precede l’atterraggio: “Il comandante informa che tra qualche minuto atterreremo, etc, etc...”

Come ho già detto, portavamo due ore di ritardo e dovevamo ancora decollare, e mentre quella voce diceva che stavamo atterrando qualche decina di sguardi molto espressivi mi intimavano di nascondermi con vergogna.

Ma quello non era un volo per Milano, perciò sapevo che potevo sdrammatizzare l’accaduto buttandola sullo scherzo senza alcun rischio di peggiorare la situazione. Quindi, alzando la voce, dissi: “Avete visto? Abbiamo recuperato il ritardo." E l’effetto fu positivo, perché oltre ad una gran risata generale ci fu anche chi, avendo intuito il mio grave imbarazzo, applaudì coinvolgendo nell’applauso chi gli era vicino.

Se in una situazione analoga, ma su un volo da o per Milano, avessi fatto la stessa cosa sarebbero sicuramente arrivate in azienda una decina di lettere di protesta e di lamentele per “l’insopportabile sfacciataggine dell’assistente di volo, che ci ha pure presi in giro: oltre al danno, anche la beffa.”

E, naturalmente: “E’ sempre il solito schifo!” (continua)

(12 giugno 2017)

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