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La preghiera degli aviatori - II

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(segue) II - Il testo originale era intitolato "Preghiera degli Aviatori" esteso dall’autore in forma ufficiale nel 1922. Come abbiamo anticipato, quel testo è leggermente diverso da quello attuale ed anche il titolo è stato modificato in "Preghiera dell'Aviatore".


Il testo originale è riprodotto in una targa di bronzo conservata presso Palazzo Aeronautica (opera del ten. col. Zanelli). Ecco il testo primigenio: “Dio di Grazia e d'Amore, Dio della Primavera che doni l'arcobaleno ai nostri cieli, noi saliamo nella Tua luce, compagni delle allodole e delle rondini, per cantare col rombo dei nostri motori la Tua gloria. Noi siamo uomini, ma saliamo verso di Te, dimentichi del peso della nostra carne, puri dei nostri peccati e l'azzurro dei Tuoi cieli ed il sangue delle nostre vene hanno lo stesso colore, e Tu Dio dacci le ali delle aquile, lo sguardo delle aquile, l'artiglio delle aquile, per portare ovunque Tu doni la luce, l'amore, la bandiera la gloria d'Italia e di Roma. Fa, nella pace, dei nostri voli il volo più alto. Fa, nella guerra, della nostra forza, la Tua forza, o Signore, perché nessun ombra sfiori la nostra terra e fa, quando sia l'ora, dei Tuoi cieli la nostra corona. E sii con noi come noi siamo con Te, per sempre.”

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Esiste una versione della storia di questa preghiera che dice che il testo fu modificato di pugno da Benito Mussolini nel 1935 (come è noto il duce aveva il brevetto di pilota militare): non siamo in grado di avvalorare documentalmente questa ricostruzione, e pertanto la citiamo solo a titolo di cronaca.

Resta il fatto che in ogni occasione di celebrazioni religiose cattoliche la preghiera è solennemente recitata, ed accompagna, nella maggioranza dei casi, gli aviatori che hanno “chiuso le ali” nel loro ultimo viaggio fin dal 28 marzo 1923, data di fondazione dell’Aeronautica.

L’autore, Vittorio Malpassuti, dei marchesi di Montiglio, conte di Andoglio, consignore di Castelcebro, Colcavagno, Cortanze, Montiglio. (Carbonara Scrivia, 22 settembre 1889 - Roma, 30 agosto 1944) scrittore, poeta, giornalista, drammaturgo e regista, fu molto legato a Gabriele D'Annunzio. Scrisse poesie tra cui la raccolta le Vene Azzurre nel 1919. Appartenente ad una nobile famiglia del Tortonese, in Piemonte, della quale si hanno tracce sin dall'anno 1103, nacque a Carbonara Scrivia in provincia di Alessandria. Trascorse un periodo di studi a Londra per poi risiedere a Roma, dove ecletticamente lavorò in diverse discipline artistiche.

Fu molto legato a Gabriele D'Annunzio, che fu padrino di suo figlio Alessio Malpassuti (1927 - 1995). Nell'archivio del Vittoriale è presente un carteggio tra lui ed il Vate. Scrisse poesie, testi di lavori lirici, sceneggiature per film collaborando con autori quali Carlo Campogalliani, Marcello Marchesi, Mario Mattoli, Gabriele Varriale. Fu protagonista della storia del doppiaggio italiano, dirigendo i lavori italiani della 20th Century Fox.

La preghiera stesa dal poeta ebbe una rapidissima diffusione: già il foglio d’ordini del 15 marzo 1925 dava notizia di una tiratura di 8000 esemplari da mettere in vendita a 10 centesimi a favore di opere di beneficenza per gli orfani degli aviatori.

Da allora, attraverso le variazioni lessicali di cui abbiamo detto, volte a mantenerne intatte l’attualità e la suggestione, la preghiera ha accompagnato il lungo cammino dell’Aeronautica.

(1° ottobre 2017)

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