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Alice nel paese degli aeroplani

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Tra le novità che in questo 2018 forse non vedremo, ma per le quali a quanto pare dovremo aspettare fino al prossimo anno, c’è Alice, l’executive elettrico da nove passeggeri già presentato dalla startup israeliana Eviation Aircraft al Salone di Parigi, e del quale si torna a parlare all’indomani del Singapore Airshow.


E se ne torna a parlare perché, cosa di non poco conto per un aereo completamente elettrico, pare che sia stato finalmente trovato il partner industriale in grado di fornire le batterie che dovrebbero consentire ad un prototipo in scala 1:1 di volare per almeno 600 miglia nautiche ad una velocità di 270 nodi: di fare cioè quello che ci si aspetta da un aereo di quella categoria che, indipendentemente dalla sua motorizzazione, voglia competere per conquistarsi una fetta di mercato.

Il partner scelto è di tutto rispetto, perché i coreani di Kokam hanno già al loro attivo almeno una bella impresa: sono stati infatti loro a fornire le batterie che tra marzo e luglio del 2016 hanno permesso al Solar Impulse II di circumnavigare la Terra sfruttando unicamente l’energia solare.

E’ vero, HB-SIB (queste le marche di immatricolazione del velivolo protagonista dell’impresa) più che un aereo è uno strano uccellaccio, con due ali larghe più di quelle di un Jumbo (per aumentare l’efficienza aerodinamica e ospitare le celle solari) che sostengono uno sgraziato traliccio alla cui estremità anteriore è ricavata una cabina di pilotaggio che definire spartana è puro eufemismo… eppure quello che conta è che il sistema di generazione e immagazzinamento dell’energia elettrica abbia dimostrato di avere un’affidabilità che solo fino a pochi anni fa era impensabile.

aliceAlice, il piccolo trimotore disegnato da Eviation, è invece tutt’altro che sgraziato: dodici metri di apertura alare per una lunghezza di poco superiore, con tre motori elettrici a elica posizionati uno in coda (il principale), e gli altri alle estremità delle ali; linee aerodinamiche e filanti che racchiudono una cellula e due ali capaci di fornirgli un’efficienza aerodinamica nettamente superiore a quella di altri aerei della stessa categoria; ed il tutto assemblato con materiali altamente tecnologici, teoricamente in grado di garantire una robustezza e una leggerezza eccezionali..

Perché, al di là dei facili entusiasmi che tutti più o meno proviamo di fronte a progetti altamente innovativi, la vera scommessa è quella di riuscire in qualche modo a compensare il peso delle batterie: una cosa è infatti far volare un prototipo intorno al mondo senza badare a spese, e un’altra è trasportare, nell’uso di tutti i giorni, un carico pagante da A a B, in sicurezza ed economia.

Tanto più che, come spesso succede, economia e sicurezza non sempre vanno d’accordo, e sono in tanti a chiedersi quanto ci si potrà realmente fidare nell’uso quotidiano delle batterie di Kokam: batterie al litio, materiale che tanti problemi sta continuando a dare anche con i dispositivi personali come smartphone e tablet, e che non pochi inconvenienti ha creato, quando usato per gli impianti di bordo, all’ultimo nato di casa Boeing, il B-787.

L’altra grossa incognita è ovviamente legata ai tempi e alla rete di rifornimento, o per meglio dire, di ricarica. Quale sarà l’influenza dei tempi di ricarica sulle operazioni di turn-around? si sa che un aereo, meno sta a terra e più è redditizio… E quanti saranno gli aeroporti che si doteranno degli impianti adatti? sembra una stupidaggine, ma a fronte delle sperimentazioni e dei progressi che da da anni si vantano nel campo dei combustibili ecosostenibili per i classici motori a getto, la triste realtà è che ancora troppo rari sono sia gli operatori che li utilizzano, sia gli aeroporti che li mettono a disposizione.

Per non parlare poi della possibilità di estendere il progetto anche a macchine di dimensioni, prestazioni e autonomia superiori, come gli aerei di linea...

Insomma, quello che (forse) vedremo davvero volare nei primi mesi del 2019 rischia di restare, almeno per qualche tempo e almeno per quello che riguarda l’aviazione commerciale di linea, niente altro che una bellissima proof of concept.

(20 marzo 2018)

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