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Soluzioni per Alitalia?

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Pare destinata a durare poco la soddisfazione espressa solo un paio di settimane fa dal commissario di Alitalia Luigi Gubitosi per i risultati raggiunti dalla compagnia nel terzo trimestre del 2018. Eppure sono risultati che, benché non possano definirsi sicuramente positivi, certo negativi non sono, vista la situazione.


In effetti Alitalia non chiudeva un bilancio trimestrale in positivo (sia pure risicato, appena 2 milioni di euro) da tempi immemori, ma va anche considerato che il terzo trimestre è quello estivo, quello delle vacanze e dei viaggi, e da sempre è proprio in questo periodo che le compagnie aeree realizzano i massimi incassi.

A Gubitosi ha fatto eco l’altro commissario, Paleari, che si è affrettato a far notare che dei 900 milioni di prestito-ponte che lo Stato ha dato ad Alitalia, attualmente in cassa ne restano 770, e questo è davvero un buon risultato, perché al di là del saldo (che al momento è negativo) i numeri dimostrano che almeno si è riusciti a limitare in maniera drastica l’emorragia di liquidità che, sempre da tempi immemori, affligge il nostro vettore.

Luigi Gubitosi ci ha poi tenuto, rispondendo con una buona dose di diplomazia a una domanda diretta, a richiamare l’attenzione sul vero problema di Alitalia. E lo ha fatto dichiarando, una volta di più che per quello che riguarda lo stato delle offerte di acquisto “...ci sono alcuni temi che riguardano il governo, dovete interloquire con loro; noi, per questioni di riservatezza, non possiamo discutere del punto delle eventuali offerte".

Tradotto: noi stiamo facendo al meglio il nostro lavoro di commissari straordinari, ma se chi ha davvero il potere di decidere i futuri assetti continua a giocare a nascondino, beh… non è che si possa andare molto lontano.

E di questo si è reso conto da tempo anche chi all’Alitalia ci lavora, e le organizzazioni sindacali dei naviganti, da sempre critiche nei confronti dell’operato del governo (critiche bipartisan, che hanno colpito sia Renzi e Gentiloni che Conte, Salvini e DiMaio) sono seriamente preoccupate perché il 31 ottobre scadranno i termini per la procedura di vendita e, al di là di sempre possibili proroghe, nel mese che rimane le possibilità che la procedura straordinaria si concluda con una vendita appaiono scarse.

Tanto preoccupate da rompere, ad un mese esatto dalla scadenza dei termini, una pace sindacale che, a parte alcuni episodi tutto sommato secondari, aveva fondamentalmente retto fin dall’inizio di questo commissariamento. La neocostituita Federazione Nazionale del Trasporto Aereo, costituita dalle associazioni di categoria ANPAC, ANPAV e ANP definisce la situazione che si è venuta a creare “...pericolossima e preoccupante, perché ancora non sappiamo a quali soluzioni stia pensando il governo.”

Per i rappresentanti delle tre associazioni, che raggruppano la maggioranza dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia, ormai il tempo stringe perché oltre alla scadenza del 31 ottobre, per la quale è prevedibile uno slittamento che però rischia di allontanare definitivamente potenziali acquirenti , c’è anche nella stessa data quella della cassa integrazione e dei contratti di lavoro. A metà dicembre ci sarà da restituire il prestito-ponte, e anche qui si può prevedere una proroga, la quale però non gioverebbe certo ad allentare i già tesi rapporti tra il governo italiano e l’Unione Europea in materia di controllo della spesa; mentre a fine anno anche il contributo del Fondo di Sostegno per il Trasporto Aereo verrà meno.

Insomma, stufi di ascoltare il solito ritornello di ottimistiche dichiarazioni (e magari anche preoccupati dalla presenza tra i consiglieri di Toninelli di quell’Intrieri che nel mondo dell’aeronautica, dopo quanto combinato a Gandalf, gode di una stima che definire prossima allo zero è eufemistico) i sindacati più rappresentativi dei naviganti di Alitalia hanno annunciato di essere pronti ad avviare una fase di mobilitazione che potrebbe sfociare in uno sciopero.

Per ora la reazione del governo è stata quella di mettere finalmente in atto quanto preannunciato in una lettera di metà settembre (l'apertura di un tavolo sul trasporto aereo e Alitalia) fissando con tempismo quanto meno sospetto un appuntamento per il 12 di ottobre.

Vedremo cosa ne uscirà fuori, ma una cosa è chiara: a quel tavolo i piloti chiederanno di vedere qualcosa di più dei quotidiani cinguettii che annunciano “...brillantissime soluzioni per #Alitalia” con cui DiMaio inonda la rete.

(5 ottobre 2018)

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