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La fiducia è una cosa seria

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Della categoria dei piloti, negli ultimi anni, hanno scritto di tutto. Generalmente in negativo. Identificata come casta, aquila selvaggia, sceicchi del cielo. Con ironia e sarcasmo, la stragrande maggioranza dei media nazionali, ha dequalificato un gruppo di lavoratori specializzato.

Le testate hanno scritto che lavoriamo 2 ore al giorno e di questo ci lamentiamo (la normativa, e purtroppo le aziende all’interno delle quali lavoriamo, permette di impiegarci sino a 14 ore al giorno consecutive, nel bello e nel cattivo tempo, con o senza avarie al velivolo, mentre gestiamo o meno un’emergenza; a volte capita!), che frequentiamo alberghi prestigiosi (a qualsiasi albergo preferisco casa mia: la lontananza da casa è una caratteristica del mio mestiere, che accetto; non accetto venga strumentalizzata), che siamo arroganti (qui, purtroppo, a volte, concordo), che siamo troppo ben retribuiti (probabilmente  paragonandoci alla maggioranza degli stipendi italiani, ma sarebbe scorretto identificare l’incoerenza nello stipendio medio nazionale troppo basso?).

In seguito a questo attacco mediatico abbiamo perso la fiducia dell’utente. E non è giusto. Sono state scritte delle “inesattezze”, a voler essere gentili, che ci hanno erroneamente raffigurati.

FidateVi di noi. Il “volo” ha da poco compiuto il secolo, e con lui la categoria degli aviatori. A volte, guardando filmati d’epoca, faccio fatica a credere che siano passati solo 100 anni. Dal legno e tela siamo passati al carbonio; dall’elica al jet. Nuove tecnologie, nuove tecniche addestrative, nuovi concetti, molte volte sviluppati attraverso errori commessi sul campo; due cose non sono cambiate: l’uomo e la passione che lo muove. L’aviatore: fino a quando non sarà un computer a portarci in cielo, un aviatore ci accompagnerà sempre in volo. Curando la nostra persona e la nostra sicurezza.

Tempo fa, poco tempo fa, questo concetto era evidenziato in una legge. Sino al 2004 esisteva per i piloti una formula di giuramento che sanciva: "Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana e al Suo Capo, di osservare lealmente le leggi dello Stato e di adempiere le funzioni affidatemi con coscienza e diligenza e con l'unico intento di perseguire il pubblico interesse". Il pubblico interesse: questo contemplava una legge del 1967, e questo giuravano gli aviatori.

Ricordando le moderne proposte di legge che imporrebbero ai dipendenti statali di prestare un giuramento di fedeltà alla Repubblica per poter occupare i loro posti di lavoro, sorrido. Per fortuna lo spirito che anima i moderni aviatori non cambia: oggi non giuriamo più, la legge non lo prevede, ma la dichiarazione deontologica che ognuno di noi sottoscrive ricalca i concetti espressi da quel giuramento.

Il sottoscritto ........ dichiara di impegnarsi ad adempiere le funzioni a lui affidate con coscienza e diligenza e con l’unico intento di perseguire l’interesse pubblico”. Questo è previsto dalle attuali normative.

La nostra categoria ha l’importante compito, all’interno di una società (società nel termine più generale) orientata al profitto, di filtrare e moderare le richieste dell’economia. Questo sulla base del giuramento prestato o delle dichiarazioni sottoscritte, sulla base del rispetto nei confronti degli utenti, dell’amore per le nostre famiglie.

Durante una recente trasmissione ufficiale dell’FAA, ente federale statunitense nel campo dell’aviazione, un ospite rimarcava le tre più importanti cose che un aviatore deve saper fare:

  • Saper dire NO
  • Saper invertire la rotta quando necessario
  • Saper interrompere una manovra di atterraggio quando necessario

Tre azioni, un unico significato! Rimarcare l’importanza di saper prendere scelte “impopolari” e a volte imbarazzanti, volte a tutela di un bene superiore, la sicurezza.

Decidere di cancellare un volo per motivi tecnici/meteorologici/operativi non è facile. A volte sarebbe più semplice non cancellare il volo e partire: meno discussioni e nessuna tensione con l'azienda e con i passeggeri. Ma convivere con il dubbio che quella avaria si possa rimanifestare, che il tempo meteorologico risulti proibitivo, che le ore di sonno non siano state sufficienti, significherebbe prendere in giro l’utenza.

Questa breve analisi per esprimere agli utenti pochi concetti:  fidateVi della nostra categoria, pretendete dagli enti preposti norme chiare, oggettive e trasparenti che possano aiutarVi a comprendere i concetti basici relativi alle operazioni di volo.

Sono certo che le associazioni a tutela del consumatore conoscano i canali per ottenere tali chiarimenti. scegliete la compagnia con la quale decidete di volare non soltanto sul prezzo praticato, ma sulla base dei concetti sopra citati e su come tal compagnia o talaltra li interpreta/applica.

(9 gennaio 2010)

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