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L'araba Fenice

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Venerdì 6 Novembre 2009, mentre ormai si avvicina la fine del primo anno di attività della nuova Alitalia il dott. Sabelli dichiara al Sole 24 Ore: “I conti dei nove mesi sono in linea con il budget." E continua...

"Penso che saremo abbastanza in linea con il budget anche a fine 2009 e posso ribadire l’obiettivo del pareggio a livello di risultato netto tra il 2010 ed il 2011”

Il 18 Marzo scorso il CdA di Alitalia CAI approva il progetto di  bilancio 2009. Dai dati ufficiali in nostro possesso vediamo, quindi, di confrontare gli obiettivi dichiarati nel piano Fenice con i risultati realmente conseguiti.

Partiamo dalla quota di mercato.

Il Piano Fenice, a pagina 19, recitava testualmente: “Nuova Alitalia inizierà la propria attività partendo dalle quote di mercato di AZ ed AP sul mercato domestico, pari in aggregato a oltre il 60%.” Segue un grafico a torta dal titolo “quote di mercato Gen-mag 2008” in cui si attribuisce ad Alitalia il 42% del mercato dei voli domestici ed ad Air One il 23%, ovvero la Nuova Alitalia sarebbe partita, a loro stesso dire, con il 65% del totale del mercato domestico.

Il comunicato stampa di Alitalia del 18 Marzo, invece, dice: “Positivi anche gli andamenti... (omissis) ....della quota di mercato domestico del gruppo Alitalia che nel Gennaio 2010 ha raggiunto il 53%, superiore a quella complessivamente detenuta da Alitalia ed Air One nel 2008.”

Sono io che non capisco o c’è qualcosa che non funziona?

Fra gli obiettivi del piano Fenice, poi,  è scritto a chiare lettere, anzi numeri, che la Nuova Alitalia, per il 2009, prevedeva ricavi per 4.300-4.400 milioni di Euro.

Nel comunicato stampa, invece, si parla di ricavi per 2.921 milioni di Euro, ovvero una differenza di circa il 32% in meno, che anche tenendo in considerazione gli elementi che vengono portati a giustificazione (-4,8% di PIL in meno in Italia ed il 3,9% in meno a livello europeo) è ben lontano dai risultati previsti pur detratti delle difficoltà relative alla crisi mondiale, europea ed italiana.

Altri elementi che sembrano ben lontani dalle promesse fatte sono, per esempio, il Load Factor, che nel piano Fenice è previsto, per il 2009 al 72% mentre il risultato conseguito è solo del 65%.

L’EBITDAR (ovvero il guadagno prima degli interessi, tasse, svalutazioni ecc.,  che con con qualche piccola differenza, può essere assimilato al Margine Operativo di cui parla l’Ing. Sabelli nella sua comunicazione) era previsto, nel piano per il 2009, in positivo a 156 milioni di Euro contro un obiettivo, raggiunto realmente, è negativo per 274 milioni (ben 430 milioni di differenza).

I passeggeri trasportati, previsti in sostanziale mantenimento, sono passati dai 26,6 milioni del 2007 ai 21,8 del 2009, con una perdita di circa 5 milioni di unità, pari a circa il 18%, senza considerare che i 26,6 milioni erano relativi solo alla vecchia Alitalia mentre i 21,8 milioni trasportati nel 2009 sono cumulativi fra Alitalia e Air One.

Non c’è crisi economica mondiale che presenti crolli di questa entità.

Tornando alle dichiarazioni che l’A.D. di Alitalia ha rilasciato al Sole 24 Ore in Novembre appare chiaro che c’è qualche leggera dissonanza fra le ottimistiche dichiarazioni e la triste drammatica realtà, ma forse ci sfugge qualche cosa che a noi comuni mortali non è dato sapere.

Resta il fatto che se i risultati reali sono “in linea” con le previsioni ci piacerebbe sapere quando potremmo cominciare a considerarli “non raggiunti”.

In ogni caso vedremo di approfondire l’argomento quando sarà possibile reperire la relazione di bilancio completa.

(29 marzo 2010)

 

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