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Passaggio macchina

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Il corso di transizione si articola in sessioni di addestramento al simulatore, ognuna con un suo programma che consiste nella spiegazione teorica, nell’allenamento pratico e in un de-briefing che serve ad evidenziare i punti di forza e le lacune ancora da colmare.

Il percorso, quindi, si articola in obbiettivi stabiliti per ogni missione. In questo periodo l’istruttore dà un giudizio formativo, cioè deve stabilire se la prestazione che ha osservato è in linea con gli obbiettivi indicati nel programma. Ad esempio, si deve effettuare una manovra di interruzione decollo? Allora si giudica se è stata capita correttamente, se l’esecuzione è in linea con ciò che ci si aspetta da chi è in addestramento (tempi di reazione, sequenza ordinata delle azioni intraprese, etc).

Tale giudizio ovviamente si informa ad una tabella che indica le prestazioni di riferimento per quella data manovra. Sono i PNT standard of behaviour (cioè i comportamenti codificati secondo una scala graduata in cinque elementi che vanno da Very Poor (scarso), a Poor (insufficiente), Acceptable (accettabile), Good (buono), fino a Very Good (ottimo). Di solito, la prestazione di riferimento indicata dalla Compagnia è Good, il punto di arrivo dell’addestramento.

Per ogni azione o situazione sono descritti i comportamenti osservabili che si possono riscontrare durante un periodo addestrativo. Ad esempio, si descrive cosa si intende per la situazione one engine out, vale a dire la risposta in caso di emergenza dovuta allo spegnimento non intenzionale del motore.

Si elencano delle tipologie di risposta a questa evenienza, indicando quale comportamento è appropriato e quale invece necessita di approfondimento o di intervento correttivo più deciso. Il giudizio formativo riguarda la singola sessione addestrativi ed è pertinente alla prestazione osservata.

Durante la transizione, normalmente, si osserva un andamento non lineare verso l’alto intervallato da un sporadici scivolamenti verso il basso nelle prestazioni. Ciò è dovuto principalmente alla stanchezza accumulata per le intense sessioni addestrative, a volte ravvicinate tra loro, senza aver avuto modo di metabolizzare correttamente alcuni step formativi.

Inoltre, nel processo di apprendimento è necessario dimenticare cosa c’è nella memoria di lungo termine e che può confondere il pilota con nozioni che aveva immagazzinato per gestire l’aereo dal quale proviene.

Nella terminologia human factor si parla di transfer negativo, cioè si riporta una vecchia abitudine all’interno del nuovo percorso formativo, inquinando il progresso addestrativo con azioni non corrette nel nuovo ambito. Ad esempio, uno tra i più significativi modi di operare che possono essere controproducenti è quando si passa da un aereo convenzionale ad uno di nuova generazione come il glass cockpit.

Inoltre, vi possono essere dei problemi di interazione tra i membri di equipaggio, dato che di solito la fase di transizione si affronta in due, sia che l’equipaggio sia omogeneo (comandante e pilota) oppure anomalo (due comandanti o due copiloti). I problemi di interazione possono nascere da attriti caratteriali, che si esasperano, quando le persone sono sotto stress, a quelle dovute a progressioni addestrative asimmetriche che inducono una certa competizione strisciante e di cui gli addestrandi non sono consapevoli.

Il giudizio sommativo prende in considerazione la progressione del ciclo addestrativo, per stabilire se il corso sta rispettando il miglioramento delle prestazioni che ci si attende per operare nel volo di linea in sicurezza.

Al termine del corso ci sarà un esame in cui un pilota controllore deciderà se l’equipaggio è pronto per passare alla fase successiva, quella del volo di linea.

La sua valutazione si articola in due giudizi: Satisfactory (sufficiente) o Unsatisfactory (non sufficiente). Non c’è più la gradazione di giudizio che avevamo durante il corso, articolata in cinque step valutativi da Very Poor a Very Good.

Quindi, teoricamente, tutti i piloti sono uguali dal punto di vista operativo, poiché non c’è modo di discriminare tra quello bravissimo e quello sufficiente.

(9 maggio 2010)

 corso di transizione si articola in sessioni di addestramento al simulatore, ognuna con un suo programma che consiste nella spiegazione teorica, nell’allenamento pratico e in un debriefing che serve ad evidenziare i punti di forza e le lacune ancora da colmare.

 

Il percorso, quindi, si articola in obbiettivi stabiliti per ogni missione. In questo periodo l’istruttore dà un giudizio formativo, cioè deve stabilire se la prestazione che ha osservato è in linea con gli obbiettivi indicati nel programma. Ad esempio, si deve effettuare una manovra di interruzione decollo? Allora si giudica se è stata capita correttamente, se l’esecuzione è in linea con ciò che ci si aspetta da chi è in addestramento (tempi di reazione, sequenza ordinata delle azioni intraprese, etc.).

 

Tale giudizio ovviamente si informa ad una tabella che indica le prestazioni di riferimento per quella data manovra. Sono i PNT standard of behaviour (cioè i comportamenti codificati secondo una scala graduata in cinque elementi che vanno da Very Poor (scarso), Poor (insufficiente), a Acceptable (accettabile), a Good (buono) a very good (ottimo). Di solito, la prestazione di riferimento indicata dalla Compagnia è Good, il punto di arrivo dell’addestramento.

 

Per ogni azione o situazione sono descritti i comportamenti osservabili che si possono riscontrare durante un periodo addestrativo. Ad esempio, si descrive cosa si intende per la situazione one engine out, vale a dire la risposta in caso di emergenza dovuta allo spegnimento non intenzionale del motore.

 

Si elencano delle tipologie di risposta a questa evenienza, indicando quale comportamento è appropriato e quale invece necessita di approfondimento o di intervento correttivo più deciso.

 

Il giudizio formativo riguarda la singola sessione addestrativi ed è pertinente alla prestazione osservata.

Durante la transizione, normalmente, si osserva un andamento non lineare verso l’alto intervallato da un sporadici scivolamenti verso il basso nelle prestazioni.

Ciò è dovuto principalmente alla stanchezza accumulata perle intense sessioni addestrative, a volte ravvicinate tra loro, senza aver avuto modo di metabolizzare correttamente alcuni step formativi.

Inoltre, nel processo di apprendimento è necessario dimenticare cosa c’è nella memoria di lungo termine e che può confondere il pilota con nozioni che aveva immagazzinato per gestire l’aereo dal quale proviene.

Nella terminologia human factor si parla di transfer negativo, cioè si riporta una vecchia abitudine all’interno del nuovo percorso formativo, inquinando il progresso addestrativo con azioni non corrette nel nuovo ambito.

Ad esempio, tra i più significativi modi di operare che possono essere controproducenti è quando si passa da un aereo convenzionale ad uno di nuova generazione come il glass cockpit.

Inoltre, vi possono essere dei problemi di interazione tra i membri di equipaggio, dato che di solito la fase di transizione si affronta in due, sia che l’equipaggio sia omogeneo (comandante e pilota) oppure anomalo (due comandanti o due copiloti).

I problemi di interazione possono nascere da attriti caratteriali, che si esasperano, quando le persone sono sotto stress, a quelle dovute a progressioni addestrative asimmetriche che inducono una certa competizione strisciante e di cui gli addestrandi non sono consapevoli.

Il giudizio sommativo prende in considerazione la progressione del ciclo addestrativo, per stabilire se il corso sta rispettando il miglioramento delle prestazioni che ci si attende per operare nel volo di linea in sicurezza.

Al termine del corso ci sarà un esame in cui un pilota controllore deciderà se l’equipaggio è pronto per passare alla fase successiva, quella del volo di linea.

La sua valutazione si articola in due giudizi: satisfactory (sufficiente) o unsatisfactory (non sufficiente). Non c’è più la gradazione di giudizio che avevamo durante il corso, articolata in cinque step valutativi da very poor a very good.

Quindi, teoricamente, tutti i piloti sono uguali dal punto di vista operativo, poiché non c’è modo di discriminare tra quello bravissimo e quello sufficiente.

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