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Le vibrazioni

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Gli aerei hanno diversi motivi per vibrare: le vibrazioni indotte dai motori attraverso le gondole dove sono alloggiati, le forze aerodinamiche che sollecitano le elastiche strutture portanti, le onde acustiche emesse dagli stessi propulsori e le turbolenze atmosferiche incontrate durante il volo. 

Ognuna di queste “sorgenti” crea una sollecitazione, ognuna ad ampiezza e  frequenza diversa. Queste vibrazioni sono molto evidenti sugli elicotteri, meno su aeromobili dotati di propulsori ad elica e minimamente sugli aviogetti, ma comunque sempre presenti. 

Per vibrazione si intende il movimento oscillatorio di un corpo intorno al proprio asse di equilibrio. Compaiono  quando  un corpo viene spostato dalla sua posizione di equilibrio e, nel tentativo di riprendere la sua posizione iniziale, compie una serie di oscillazioni intorno al proprio asse di equilibrio. Il periodo è l’intervallo di tempo in cui si completa un’oscillazione. La frequenza di un periodo, misurata in Hertz (Hz), è il numero di oscillazioni nell’unità di tempo e l’ampiezza  è lo spostamento massimo dalla posizione di equilibrio.

Una fonte costante di vibrazioni su tutti i tipi di aeromobili è il motore; nonostante si cerchi di isolarlo il più possibile dalla struttura principale dell’aereo, una certa quantità di vibrazioni riesce comunque a raggiungere la cabina interna al velivolo.   

Il rischio sulla salute è proporzionato all’ampiezza e frequenza della vibrazione, nonché alla sua durata. Le vibrazioni vengono trasmesse alle varie parti del corpo umano, ognuna delle quali reagisce in modo diverso, causando uno spostamento fisico delle stesse. È intuibile come alcune parti si muovano più facilmente di altre (ossa, tessuti molli, organi interni, ecc.).

La banda di frequenze che causa i maggiori disturbi si trova tra 1 e 40 Hz, mentre a frequenze superiori ai 4.000 Hz si hanno effetti minimi sul corpo umano.

In generale, l’esposizione alle vibrazioni può essere causa di danni, in particolare all’apparato osteoarticolare. Difatti, le sollecitazioni sono spesso causa di sovraccarico meccanico alla colonna vertebrale. I danni si manifestano con la comparsa di microfratture e lesioni cronico-degenerative dei segmenti ossei e articolari. La prevenzione sugli occupanti del velivolo si basa principalmente su interventi mirati a ridurre la produzione di vibrazioni alla sorgente, isolandola, e/o proteggendo gli individui riducendo la risposta alla vibrazione attraverso l’imbottitura dei sedili con materiali adeguati.  

Il servizio Medicina Aeronautica e del Lavoro Alitalia, Presidio di Igiene del Lavoro, ha di recente effettuato uno studio per ciò che riguarda le vibrazioni presenti nell’ambiente di volo. Lo studio è stato condotto effettuando alcune misurazioni durante voli di linea regolari, adoperando accelerometri elettronici in grado di quantificare, appunto, le accelerazioni indotte dalle vibrazioni.

Le registrazioni delle accelerazioni sono state attuate su diverse tipologie di aeromobili, su diversi percorsi, sia in aria imperturbata che turbolenta. Tali misurazioni sono state ripetute almeno due volte per ogni volo e per alcuni minuti continuativi. Per tutte le tipologie di velivoli indagate, i risultati delle misure delle vibrazioni sono risultati sempre molto contenuti e sotto i limiti stabiliti dalla legge.  

Lo studio conclude che “non sussistono le condizioni di legge per effettuare una sorveglianza sanitaria al personale navigante del Gruppo Alitalia”. Lo studio prevede però che venga comunque effettuato da parte degli enti pubblici un monitoraggio epidemiologico sulle patologie derivanti dall’esposizione alle vibrazioni, al fine della individuazione di una associazione causale tra i dati clinici rilevati e l’attività lavorativa del personale navigante.

(29 giugno 2010)

 

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