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Il suono del silenzio

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Ci sono dei rumori, in un aereo, che si possono sentire solo di notte. E' un vecchio detto che circola ancora tra vecchi piloti, ma potrebbe circolare anche tra vecchi passeggeri. E non solo perché, come ognun sa, l'oscurità amplifica tutti i rumori... c'è dell'altro.

Sarà perché di notte ci sono meno voli, e la radio di bordo tace per lunghi minuti regalando preziose pause di silenzio. O forse perché il buio rende te, e il collega che ti siede accanto, meno loquaci. Oppure perché l'oscurità cancella ogni stimolo visivo esterno, rinchiudendo l'equipaggio in una sorta di nido vibrante di piccoli rumori...

Comunque sia, durante un lungo volo notturno è quasi normale sviluppare una sorta di ipersensibilità nei confronti dei suoni che di solito, in ogni momento del giorno, sono comunque presenti in cockpit, ma restano al di sotto della soglia di percezione.

Negli aerei di una volta, quelli che ancora avevano una ricca strumentazione analogica, il rumore di fondo, impercettibile durante il giorno ma quasi assordante di notte, era costituito essenzialmente dai ticchettii, le vibrazioni e i ronzii che i vari "orologetti" presenti nel cruscotto emettevano durante il funzionamento, accompagnati ovviamente da altri e ben più consistenti rumori, come quello dei motori, o il fischio aerodinamico dell'aria tagliata dal muso dell'aereo, o il sibilo dell'impianto di condizionamento.

Impianto di condizionamento che, al giorno d'oggi, fa sentire con molta più forza la sua voce, perché i moderni aerei, invece dei vari quadranti analogici, sono muniti di un bel "glass cockpit": una serie di schermi a cristalli liquidi governati da schede elettroniche che necessitano assolutamente di restare entro un certo range di temperatura, e così tra un pannello e l'altro si insinuano gelide correnti d'aria, e il rumore dominante è diventato quello... del vento, un po' come ai primordi dell'aviazione.

E non vale solo per i piloti: anche i passeggeri, soprattutto nei lunghi voli intercontinentali, vivono un'esperienza simile. Perché una volta che tutti, o quasi, si sono addormentati, nel silenzio della carlinga diventano chiaramente percettibili il fruscio dell'aria che accarezza le ali, le minime variazioni di regime dei motori, le vibrazioni della fusoliera se c'è un po' di turbolenza, lo sportello della cappelliera che ha preso un po' di gioco e sbatte leggermente... tutta una sinfonia di piccoli rumori che di giorno sono coperti da voci, sbattimenti di carrelli e tramestio di persone in movimento lungo i corridoi.

Di giorno... perché ci sono dei rumori, in un aereo, che si possono sentire solo di notte.

(26 agosto 2010)

 

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