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Longitudine

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Determinare la propria posizione è sempre stata una necessità di chi, per cielo o per mare, naviga. Oggi, grazie ai satelliti, basta un GPS (in aereo, in barca, in macchina, e perfino sul cellulare) per sapere in tempo reale dove ci si trova, ma come andavano le cose nel 18° secolo?

longitudineMentre l’aviazione (col pallone dei fratelli Montgolfier) era agli albori,  la marina continuava ad andar per mare confrontandosi da secoli con il problema della determinazione della posizione, e all'inizio del '700 l'incremento del traffico marittimo aveva fatto salire esponenzialmente il numero delle perdite umane causate da una errata valutazione della posizione.

E se misurando l’altezza del Sole o delle stelle (in particolare, nel nostro emisfero, la Polare) sull’orizzonte  e ricavandone la distanza dall’equatore (ossia la posizione sulla linea nord-sud) si riusciva, fino dai tempi antichi, a determinare la latitudine, risultava invece assai difficile stabilire la longitudine, cioè lo scostamento nella direzione est-ovest dal punto di partenza o da un altro punto comunque noto.

Solo con entrambi i valori, latitudine e longitudine, si può "fare il punto" sulle mappe nautiche durante la navigazione, e fior di astronomi e fisici, come Galileo, Newton, Halley, per lungo tempo avevano invano cercato un metodo per determinare con precisione la longitudine.

Era diventata una sfida, al punto che il Parlamento inglese (dopo che nel  1714 la flotta reale aveva perso in un unico incidente 2000 uomini che si trovavano su quattro navi finite sugli scogli in acque che dovevano essere loro familiari) promise una ricompensa di 20.000 sterline (milioni di euro oggi) a chi questa sfida l’avesse vinta, trovando un metodo pratico e funzionale per il calcolo della longitudine in mare.

Due soluzioni tra quelle proposte, molte delle quali curiose e bizzarre, furono portate avanti di pari passo. Da un lato chi sosteneva che la soluzione sarebbe venuta dalla verifica della posizione della luna, rispetto al sole di giorno e alle stelle di notte, mediante tabelle opportunamente elaborate (tabelle lunari); dall’altro chi proponeva un orologio come ausilio tecnico alla soluzione del problema.

Un orologio in grado di mantenere l’orario di Londra durante la navigazione. In ogni luogo del mondo, stabilito l’orario locale dalla posizione del Sole (al culmine della sua parabola a mezzogiorno) si poteva determinare quanto si era lontani da Londra, a patto di conoscerne l’orario in quello stesso momento. La differenza in tempo diventava una distanza, in gradi, sul parallelo: una distanza angolare dal meridiano di riferimento... la longitudine.

Gli orologi del tempo, basati sul pendolo, non erano adatti a questo scopo, e assolutamente inaffidabili se soggetti al movimento delle navi, e a condizioni instabili di umidità, temperatura e pressione.

Dava Sobel, in questo piccolo libro, ci racconta l'avvincente storia di un uomo, l'orologiaio autodidatta John Harrison, che accettando la sfida del Parlamento inglese dedicò la propria vita a perfezionare un orologio sufficientemente preciso, idoneo ad essere utilizzato in mare per determinare la longitudine.

Harrison realizzò più di un orologio, costruendo prototipi sempre più precisi e di dimensioni sempre più contenute. Dal primo, pesante oltre 30 chili, alla versione “da taschino” del diametro di 12 centimetri.

160 pagine da leggere tutte d'un fiato, che raccontano in modo semplice e senza formule la storia della longitudine o, citando il sottotitolo, “la vera storia della scoperta avventurosa che ha cambiato l’arte della navigazione”, alla fine delle quali si saprà se e come Harrison abbia meritato il premio di 20.000 sterline.

Una lettura che fa venir voglia di andare a Londra, al Royal Observatory sulla collina di Greenwich, dove sono custoditi tutti gli orologi di Harrison (perfettamente funzionanti e caricati quotidianamente) e la rotaia più famosa al mondo, coincidente con il meridiano di riferimento, il separatore tra est ed ovest, la "longitudine zero".

L'edizione in inglese del 1998 (The Illustrated Longitude: The True Story of a Lone Genius Who Solved the Greatest Scientific Problem of His Time. New York: Walker Publishing Co.) è arricchita da illustrazioni, schemi e mappe del tempo, purtroppo non riprodotte nell'edizione italiana.

 

Scheda bibliografica

Titolo: Longitudine
Autore:
Dava Sobel
Editore:
Rizzoli BUR, 1999
Genere:
Scienza e Tecnica

(24 settembre 2010)

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