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Lo spazzolino da denti

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Arrivato a Los Angeles per un normale turno di lungo raggio, ho scoperto con raccapriccio che la mia valigia, in partenza da Malpensa, era arrivata regolarmente... a Singapore.

Non è una bella notizia constatare che i propri effetti personali sono dall’altra parte del mondo. Né è consolante il fatto di dover fare in modo da non rimanere in divisa per due giorni, soprattutto se il periodo è distante da Carnevale (in Europa) e da Halloween (in America).

Allora corri ai rimedi. Prima di tutto il necessaire da toilette: schiuma da barba, spazzolino da denti e dentifricio.

Il problema è che in America, quando vai al supermercato, rischi la fine dell’asino di Buridano, che morì di fame perché non sapeva scegliere tra due covoni di fieno a disposizione.

Anche l’innocente cliente del supermercato si trova in una situazione analoga: cento metri di scaffali da analizzare per comprare uno spazzolino, poi altri cento per la schiuma da barba e così via.

In queste condizioni, la scelta non poteva che cadere su quello che sembrava essere il migliore spazzolino da denti tra i mille a disposizione. scritte aggressive, colori brillanti, e soprattutto la scritta professional. Lo prendo, vado alla cassa e pago.

Arrivato in albergo mi rendo conto che non poteva essere altrimenti. Questo è il paese dove è nata la pubblicità. E io ci sono cascato come un tordo: solo lavandomi i denti ho riflettuto che non c’è nessuno che per mestiere si lava i denti... professional

Bisogna evitare di cadere nella trappola tesa da coloro che scrivono sulla confezione che quello è il dentifricio più usato dai dentisti.

Perché il dentista, i denti, non li lava: li levaaa!!!

(27 ottobre 2010)

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