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Integrato o modulare?

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Le licenze di volo: quali sono? cosa consentono di fare? quante ore di addestramento (a terra e in volo) sono necessarie per essere ammessi a sostenere gli esami? Queste domande sono le FAQ, come si usa dire oggi, o le più ricorrenti, come si usava dire fino a poco tempo fa.

Vediamo, se possibile, di fare un po' di chiarezza in materia, tornando prima di tutto su un paio di definizioni che è bene tenere a mente, la prima riguarda il concetto di corso modulare e corso integrato.

Come abbiamo accennato in precedenza per arrivare ad ottenere il titolo più alto nella formazione professionale di un pilota, ovvero la Licenza di Pilota di Linea ATPL, bisogna passare attraverso una progressione di licenze e ore di addestramento in aula e in volo,sempre più impegnative: la Licenza di Pilota Privato PPL, la Licenza di Pilota Commerciale CPL, la Licenza di Pilota di Linea ATPL, appunto, e varie abilitazioni. Questo percorso comporta una serie di esami scritti e pratici con le relative lungaggini legate alla burocrazia e viene chiamato modulare. Ha il vantaggio di permettere a chi lo intraprendere di verificare strada facendo la sua attitudine al volo, spesso di non interrompere un’attività lavorativa o di studio pregressa e di diluire nel tempo una spesa certo non indifferente.

Per contro il corso così detto integrato, è un corso più lungo e impegnativo in numero di ore di addestramento e quasi a tempo pieno, elimina però tutti gli esami intermedi e consente con un “esamone” finale di raggiungere il massimo titolo di cui sopra.

Altri termini importanti per poi capire meglio quello che andremo a vedere più in dettaglio, sono i prerequisiti che è necessario avere per intraprendere i vari corsi, ma qui c’è poco da dire, ci aiuta l’ italiano.

Quando invece parliamo di crediti invece dobbiamo chiarire che si tratta di sconti sulle ore di addestramento complessive che vengono concessi quando un candidato ai corsi ha già particolari esperienze in campo aeronautico (ad esempio attestato VDS o licenza di pilota di aliante ecc.) o vuole passare da un addestramento per moduli ad un integrato con uno “sconto”sulle ore.

Infine per chi non è proprio addentro al sistema, ricordiamo che uno dei prerequisiti fondamentali è quello relativo alla attitudine psico-fisica al volo (la visita medica per essere chiari) che viene certificato per ora dall’Istituto Medico Legale dell’ Aeronautica Militare e che si divide in classi: prima classe per chi vuole intraprendere una professione in campo aeronautico e seconda classe per chi invece del volo vuol fare solamente un’ attività ricreativa.

Per concludere questa introduzione bisogna ricordare che esiste una flessibilità nella strutturazione dei corsi delegata alle autorità nazionali. Detta flessibilità la si riscontra anche all’interno di un’autorità nazionale stessa, ENAC nel nostro caso, a fronte di particolari suggerimenti o proposte delle singole organizzazioni di addestramento che ricordiamo sono le OR (Organizzazioni Registrate, che si limitano ai titoli non professionali) e le FTO (Flying Training Organization).

Una discrezionalità che dovrebbe venire a cessare nell’aprile del 2012, quando la Comunità Europea renderà legge la proposta della EASA (European Aviation Safety Agency) recentemente approvata per l’armonizzazione delle regole sulle licenze di volo ovvero FCL (Flight Crew Licences).

Per ora tuttavia i dati che da qui in poi elencheremo si riferiscono ad una esperienza specifica , possono variare anche se non di molto, da Stato a Stato e da scuola a scuola e si riferiscono alle licenze per aeroplano e non a quelle per elicottero o aliante.

(22 novembre 2010)

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