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I piloti più bravi del mondo

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L'esperienza accumulata in tanti anni di volo mi permette di affermare, senza tema di essere smentito, che l'andare a cena con persone mai conosciute prima ha per immancabile corollario il fatto che, appena saputo che sono un pilota, qualcuno vorrà per forza parlarmi del suo ultimo volo.

“Siamo andati in America, l'estate scorsa... via Germania... abbiamo volato prima coi tedeschi e poi con gli americani... non c'è confronto... un altro mondo...”. E qui parte il confronto spietato tra le presunte capacità degli uni rispetto agli altri e gli ipotetici difetti connaturati ai primi piuttosto che ai secondi.

E così, prima ancora di sentirmelo dire, so già che i tedeschi saranno accusati di andarsi a ficcare in tutte le turbolenze che incontrano lungo la rotta perché “si sa come sono fatti... precisione teutonica... figurarsi se si permettono di fare una deviazione... sempre dritti, loro... avanti, marsch”. Gli americani, al contrario, “a queste cose ci stanno attenti... al ritorno, tutto di notte... ho dormito come un bambino... un volo liscio liscio”

E so anche che nel 90% dei casi è perfettamente inutile mettermi a spiegare che, soprattutto d'estate, le Alpi sono una vera e propria fabbrica di correnti ascensionali e discensionali, mentre nella stessa stagione, di notte, sull'oceano regna generalmente una calma piatta; non servirebbe a niente, perché il mio interlocutore se ne andrebbe avanti con decine di altri esempi, chiamando in causa altre situazioni, altri piloti, altre compagnie, fino a prendermi per stanchezza costringendomi a dichiarare di essere d'accordo con lui.

Esattamente allo stesso modo, è praticamente impossibile far cambiare idea a un viaggiatore che si è messo in testa che nessuno sa atterrare bene come i piloti di una certa compagnia. Anche questo esemplare di passeggero avrà a sua disposizione una moltitudine di aneddoti, e non è certo mettendo in piedi tante mini-inchieste per appurare la realtà dei fatti su ognuno dei suoi viaggi che riuscirò a fargli cambiare idea.

Alla fine, per quanto mi dia da fare a spiegare che un atterraggio più o meno duro ci scappa a tutti, e che le condizioni di quel determinato momento difficilmente si possono riprodurre, finirò senz'altro con l'intercettare uno sguardo ironico che pare voler dire: “Eh, lo so: non lo vuoi ammettere perché vuoi difendere l'immagine di tutta la categoria, ma tu, che sei del mestiere, lo sai meglio di me chi sono i piloti più bravi...”

Ebbene sì, lo confesso, io so a quale nazionalità appartengono i migliori piloti del mondo. Perché se c'è una cosa, una, che ho imparato in tanti anni passati svolazzando ai quattro angoli del mondo è che in ogni paese si nutre la ferrea e incrollabile convinzione che i propri piloti siano superiori a tutti gli altri.

Quindi, nella stragrande maggioranza dei casi, la nazionalità dei “piloti-più-bravi-del-mondo” coincide esattamente con quella... di chi sta parlando con me.

(3 marzo 2011)

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