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Bye bye low-cost?

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La storia delle compagnie low-cost è affascinante. La prima domanda che ci si pone, davanti a certe tariffe, è sempre stata la stessa: ma come fa un aereo a volare? Già... come fa un aereo a volare, se i passeggeri pagano soltanto pochi euro? Sarà forse un volo meno sicuro?

La risposta, naturalmente, è no. Almeno in linea di principio. Nel senso che, per le low-cost, sono in vigore le stesse norme valide per tutte le altre compagnie, nel nostro caso, europee. Oltretutto, gli standard europei si discostano ben poco, per esempio, da quelli statunitensi. Tuttavia, soprattutto di recente, e come più volte denunciato da MdV, le Autorità europee sembrano meno sensibili rispetto alle loro corrispettive d’oltreoceano, in particolare per quanto concerne i tempi di riposo previsti per i membri dell’equipaggio, piloti in primis.

Il problema però qui è un altro, almeno dal punto di vista dei passeggeri che amano risparmiare sul costo del biglietto. Presto, infatti, le tariffe a 1 euro saranno retaggio del passato o, più precisamente, lo sono già. Troppi sono, infatti, i fattori che concorrono a determinare il prezzo finale, e altrettante sono le ragioni per cui i costi sono destinati a salire.

Abbiamo già fatto cenno, in queste pagine, alle forti ripercussioni previste, soprattutto sulle compagnie “a basso costo”, a seguito dell’introduzione di misure sempre più stringenti da parte della comunità europea in fatto di emissioni di CO2.

Non si tratta che di uno dei fattori destinati a creare grattacapi alle compagnie più economiche d’Europa, nonché ai passeggeri più parsimoniosi. Ryanair, per esempio, nonostante campagne di marketing e comunicazione piuttosto esplicite, basate sul motto secondo cui “l’importante è fare notizia”, ha introdotto da tempo una tassa per il pagamento con carta di credito. Una sgradita sorpresa, che fa la sua comparsa nel momento in cui si finalizza l’acquisto. Non è sempre stato così, però. Un tempo, infatti, alcune carte di credito erano esentate dalla tassa. Ma poi, chissà perché, i prezzi hanno cominciato a lievitare.

Ora, con l’introduzione di questo non più nuovo orpello, anche qualora il costo dichiarato del volo fosse gratis, il prezzo finale sarebbe comunque di almeno 5 euro (sola andata). Ma chi viaggia, salvo casi eccezionali, acquista anche il titolo di viaggio per il ritorno, e allora ecco che gli euro, come per magia, raddoppiano e diventano 10, soltanto per il fatto che si è “scelto” di pagare con carta di credito. Ma esistono forse forme di pagamento alternative?

Un’altra voce piuttosto discutibile è quella dedicata al check-in online. Resta infatti ancora da capire perché, nonostante effettuare il check-in online costituisca un indubbio vantaggio per le compagnie -che possono così ridurre i propri organici, oltre ad aumentare le schiere di disoccupati e cassintegrati- tale voce rappresenti, salvo offerte particolari, una spesa di ulteriori 6 euro per il passeggero. Esistono forse forme di check-in alternative? Sì, ma meglio lasciar perdere: presentarsi in aeroporto senza prima aver effettuato il check-in è tutt’altro che low-cost.

Lo scorso 4 aprile, è stata infine aggiunta un’altra voce, delay/cancel levy, a conferma del fatto che l’aviazione è una cosa seria e che le regole valgono per tutti, nessuno escluso. La compagnia low-cost irlandese si è vista così costretta a inserire una nuova tassa di 2 euro per far fronte a possibili ed eventuali cancellazioni dovute a cause di forza maggiore. Pare infatti che O’Leary non abbia vinto la sua guerra dichiarata all’epoca delle cancellazioni scaturite circa un anno fa a seguito dell’eruzione del vulcano islandese, che ha paralizzato il traffico aereo di mezzo mondo.

Il CEO di Ryanair dichiarò, all’epoca, che sarebbe stato assurdo, da parte dei passeggeri, aspettarsi notti in albergo pagate a seguito della cancellazione di voli pagati soltanto pochi euro. Peccato che le norme europee, invece, lo prevedano.

Alla fine, l’unica soluzione è stata quella di inserire l’ennesima tassa, col risultato che ora, il prezzo di partenza di una singola tratta, tra check-in, carta di credito, delay/cancel levy e altre sorprese dell’ultima ora, quale un bagaglio eccessivamente voluminoso, è sempre meno conveniente.

E se per risparmiare dei soldi sull’acqua a bordo avete fatto una bella bevuta… state attenti: potreste dover spenderli per la toilette.

E tanti saluti al low-cost.

(13 aprile 2011)

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