Guerra di cifre

Scritto da Pietro Pallini

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Sciopero riuscito o clamoroso fallimento sindacale? E' guerra di cifre tra Alitalia e i sindacati a proposito dei reali risultati dell'agitazione nuovamente indetta (dopo ripetuti differimenti imposti dal ministro Matteoli) da piloti e assistenti di volo di CGIL, ANPAC e AVIA il 16 febbraio scorso.

A fronte della dichiarazione aziendale, in cui si afferma che solo "25 piloti e 45 assistenti di volo" hanno aderito allo sciopero, e che questo "non ha comportato conseguenze sulla regolarità dei voli previsti dalla compagnia, che ha operato il 100 per cento di quelli programmati", fonti sindacali forniscono una diversa interpretazione dei numeri.

Secondo gli esponenti sindacali occorre infatti considerare che (dato anche il periodo, febbraio, tradizionalmente di scarso traffico) i voli originariamente previsti nella fascia oraria interessata dallo sciopero erano circa un centinaio.

Di questi, 55 erano stati cancellati preventivamente dalla compagnia già nei giorni precedenti, e ai passeggeri era stata offerta riprotezione su voli con orari il più vicino possibile a quello originale. Un altra decina di voli, poi, sarebbe stata cancellata o riprogrammata all'ultimo momento.

Questo, sempre secondo fonti sindacali, avrebbe fatto scendere a circa una trentina i voli "non protetti" rimasti in operativo nelle quattro ore di sciopero, senza considerare in questo numero i voli comunque dovuti a termini di legge in ossequio al principio di garanzia dei servizi minimi.

A fronte di questa cifra, dunque, il numero di 25 astensioni dal lavoro non apparirebbe poi così irrisorio. E ai numeri sopra citati, vanno aggiunti anche i 14 voli cancellati, sempre nella giornata di martedì, da Meridiana, i cui piloti erano ugualmente in sciopero.

E del resto, nelle ripetute ordinanze di differimento emesse dal ministro Matteoli in occasione delle antecedenti dichiarazioni di sciopero, tra le tante motivazioni addotte, c'era anche quella, apparsa ai più per lo meno strampalata, secondo la quale l'agitazione era da differire...

Detto in parole povere: siccome lo sciopero rischiava di avere successo, il ministro lo ha ripetutamente rinviato (senza tenere conto del diverso parere della Commissione di Garanzia) fino a raggiungere una data più "tranquilla", raggiungendo il duplice obbiettivo di minimizzare i disagi per i passeggeri da un lato, e di far apparire esigue le cifre di partecipazione allo sciopero dall'altro.

Dall'estero intanto si apprende che i piloti tedeschi di Lufthansa, Lufthansa Cargo e della controllata a basso costo German Wings hanno votato uno sciopero di quattro giorni, a partire da lunedì prossimo, dopo che le trattative per il rinnovo del contratto si sono interrotte nel dicembre scorso.

(18 febbraio 2010)