Voli da e per Milano - XII

Scritto da EmmeEffe

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(segue) XII - Sì, Lui, il passeggero del volo Roma-Milano… Lui, che in sala d'attesa, dopo aver versato critiche di ogni genere sugli impiegati addetti all’imbarco si mostrava soddisfatto di fronte a queste precauzioni contro l’inquinamento acustico. Lui!


Il grande giudice, colui il quale è al di sopra di tutto ed ha sempre con sé la risoluzione di ogni problema, lui che sempre per primo emette insindacabili giudizi, che per primo commenta, insulta, si alza in piedi e grida e fa sentire a tutti la sua voce e potremmo definirlo lo stereotipo del primo, forse da bambino era anche il primo della classe, quello che è sempre seduto al primo banco, che si fa sempre interrogare per primo e che dice ciò che la maestra vuole sentirsi dire,ed il primo ad alzare la mano quando la maestra chiede: “Chi vuole fare una domanda”. Lui è il primo per antonomasia, sempre e definitivamente il primo; anche il primo ad essere “coglionato”.

Esiste una sostanziale differenza tra il senso critico che può avere una persona e il suo eventuale puro e mero spirito polemico fine a se stesso; fondamentalmente la differenza sta nel fatto che il primo, il senso critico, è fondato su di una capacità di analisi specifica del problema, sulla conoscenza più approfondita dei fattori determinanti il problema che il personaggio dotato di reale senso critico riesce ad acquistare spesso facendo delle umilissime ma “sacrosante” domande prima di esternare un commento od un parere, magari un suggerimento costruttivo.

La persona dotata di questa qualità, la capacità di analisi, sarà quasi sempre capace di individuare le possibili risoluzioni di un problema o, quantomeno, parlando metaforicamente, saprà scindere sempre le vittime dai carnefici. Chi è dotato di questa qualità difficilmente potrà essere strumentalizzato, manovrato, confuso o per usare un termine poco consono ma significativo per il concetto di fondo, inquadrato.

Quando una persona viene pilotata anche nella sua protesta e perciò nella sua capacità di giudicare, di scegliere e prendere una posizione, questa persona perde, a mio parere, la sua reale identità non intesa come nome e cognome ma come l’insieme di tutte quelle peculiarità soggettive che ne determinano la diversificazione fisica e comportamentale all'interno della massa, in pratica, la capacità di valutare ogni singola problematica ed ogni singola idea e proposta non sarà più una capacità dell'individuo ma una convinzione generalizzata ed imposta in modo subdolo.

L'uomo privo di senso critico cerca un nemico, non cerca il giusto, per lui esiste ciò che è eccezionale oppure ciò che è vergognoso, non esistono valutazioni intermedie, tecniche ed oggettive, lui si “schiera sempre e comunque” e con particolare predilezione per chi alza di più la voce.

Eternamente esterofilo e puramente utopista questo personaggio molto comune riesce, per proprio comodo a generalizzare tutto, ha il debole per i grandi ideali e concetti profondi ed umanitari tramite i quali riesce a sentirsi fondamentalmente puro ed al di sopra di tutto, nonostante le sue umane debolezze.

L’importante è trovare un capro espiatorio per ogni problema e schierarsi dalla parte dei giusti. Quelli che come lui parlano di grandi ideali e di concetti superiori ma di risoluzioni vere e proprie non ne immaginano nessuna, la sua superficialità ed il suo menefreghismo di fronte ai problemi principali del nostro paese, sono direttamente proporzionali alla profondità dei suoi grandi concetti.

La cultura di un popolo è, a mio parere, l’atteggiamento di ogni singolo individuo dinanzi al prossimo ed a tutto ciò che lo circonda; ciò che viene definito cultura in Italia è tutto ciò che rappresenta la storia, non solo quella recente, ma anche tutto ciò che risale a migliaia di anni fa. Il nostro patrimonio archeologico per gli italiani è la nostra cultura, le nostre tradizioni anche ne fanno parte eppure, da quando i nostri monumenti furono costruiti e da quando le nostre tradizioni ebbero inizio ne sono successe di cose; che influenza possono avere avuto tutte le piccole e grandi rivoluzioni sociali avvenute nel nostro paese negli ultimi cento anni sulla nostra cultura? (continua)

(7 novembre 2017)