The Assassination

Scritto da Franco Di Antonio

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Parliamo stavolta di un film che solo marginalmente ha contenuto aeronautico: la pellicola racconta infatti l’ultima parte della vita di un americano che, sull’orlo della follia, decide di assassinare Nixon. Impressiona tuttavia la dinamica messa in atto dal protagonista per colpire il suo obiettivo...

assassination...dirottare un aereo per andare a schiantarsi sulla Casa Bianca. A lungo mi sono chiesto (vedi l'articolo di MdV Noi lo sapevamo) come fosse stato possibile il verificarsi del corto circuito che ha portato all’attacco dell’11 settembre 2001; ebbene, questa storia, basata su un fatto realmente avvenuto, è una possibile risposta.

Il fatto di cronaca è davvero accaduto nel 1974, il 22 febbraio, quando Samuel Joseph Byck tentò di dirottare un aereo per andarsi a schiantare sulla Casa Bianca, sicuro che dentro ci fosse il Presidente Nixon. Il tentativo si risolse con una mezza strage e la morte dell’attentatore. Sebbene i mass media americani, per evitare l’effetto emulazione, avessero cercato di dare poco risalto all’avvenimento la notizia sicuramente ebbe una certa eco, e rimane sorprendente in ogni caso che qualcuno abbia attinto a questa idea quasi trenta anni dopo.

Va comunque notato che si tratta di un evento realmente accaduto in America, ed è credibile che chi ha messo in atto gli attentati dell’11-9 abbia qui trovato una possibile base e abbia voluto riprendere l’idea “migliorandola”, studiando a fondo sia il sistema aeronautico statunitense, sia i precedenti noti. E questo citato dal film è certamente il più vicino all'idea di colpire gli Stati Uniti al cuore. Il film è del 2004, e non è quindi possibile indicarlo come “colpevole”, ha però il merito di aver riportato a galla un episodio dimenticato.

E del resto, anche il lavoro del regista Neils Mueller va a sua volta alla ricerca del possibile suggerimento che, secondo lo studio degli atti dell’indagine, andrebbe ritrovato nell’azione di un caporale che pochi giorni prima del gesto di Byck aveva portato un elicottero sulla Casa Bianca rimanendo a lungo in volo sopra la residenza presidenziale per protestare contro la sua dimissione dal corso di pilotaggio.

Il protagonista del film ha l’illuminazione proprio davanti alla televisione che riporta il bizzarro fatto. La cosa singolare è che, benché l’evento fosse rimasto relativamente sconosciuto al pubblico, sia il servizio segreto deputato a proteggere il Presidente ed i suoi familiari (US Secret Service), sia la FAA, l’agenzia americana dell’aviazione civile, presero sul serio l’attentato e produssero documenti che sottolineavano il rischio che l’episodio potesse essere ripetuto da persone più stabili psichicamente e, soprattutto, più organizzate. Purtroppo questo non ha mai dato corso all’applicazione di protocolli di sicurezza precisi, in quanto il coordinamento tra i vari enti coinvolti o non era previsto o non fu possibile impossibile da attivarsi l'11 settembre.

Del film (passato sui canali a pagamento Premium lo scorso 18 novembre), possiamo dire che non è una storia di fantapolitica, ma la ricostruzione romanzata di una vicenda realmente accaduta. In pratica il tentativo è quello di rispondere alla domanda: cosa può far pensare ad un uomo di assassinare un presidente?

Il titolo originale della pellicola(The Assassination of Richard Nixon), in effetti, è più chiaro al riguardo, e l’allusione finale all’11 settembre sembra voler sollecitare una riflessione sulle cause scatenanti il terrorismo, tanto che la pellicola è uscita diversi anni dopo la conclusione proprio per ragioni d’opportunità almeno nei riguardi dei parenti delle vittime delle Twin Towers.

Nonostante questo, molte critiche si sono addensate sulla pellicola proprio per il fatto che dalla sceneggiatura non scaturirebbe una netta condanna del terrorismo e di chi se ne serve a qualsiasi titolo, al contrario, si ha l'impressione di veder trasparire un certo giustificazionismo.

La trama ripercorre la storia vera con un’ambientazione volutamente deprimente ed angosciante, e si svolge in maniera tutto sommato semplicistica. Mentre Nixon, che il capo del protagonista descrive come il più grande venditore (e bugiardo) del mondo, viene implicato nello scandalo Watergate, il mondo di Sam Bicker (lo pseudonimo adottato per Byck) comincia a crollare e la figura del presidente assume sempre più il ruolo ossessionante del nemico. Così Sam si convince che l’unico modo di far sentire la propria voce sia quello di uccidere Nixon.

L’opera, la cui regia è stata alquanto criticata, si basa tutta sulla bravura di Sean Penn: una sorta di one man show, espressione delle capacità interpretative di un attore eccellente. La sua recitazione può apparire in alcuni momenti di maniera, ma il ritmo è scandito da lui, lento nello sviluppo e crescente nel finale.

The Assassination somiglia, per molti versi, a Taxi Driver (con curiosa assonanza, il personaggio interpretato da De Niro si chiamava Travis Bickle), e la vicenda di quest'uomo piccolo piccolo, distrutto dalla vita, è raccontata come la metafora del malessere sotterraneo della provincia americana.

Il film di Niels Mueller è stato letto come un attacco gonfio di acredine al sistema americano; e la frustrazione per le promesse mancate dell’American Dream sarebbe l’unica anima di una pellicola esclusivamente contro.

(30 novembre 2011)