Top Gun

Scritto da Franco Di Antonio

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E’ passato recentemente sul canale RAI Movie un film che ha cambiato alcuni modi di esprimersi sui media di massa: dopo l’uscita di questa pellicola, infatti, i piloti militari sono divenuti tutti top gun, è l’effetto che spesso porta l’uscita di un film di successo.


topgunGià, perché si tratta di un film di enorme successo e di contenuto aeronautico per eccellenza. In verità si descrivono le avventure di un pilota di Marina degli Stati Uniti, ma si sa i giornalisti amano le semplificazioni e le espressioni immaginifiche.

Il film è ispirato a "Top Guns", un articolo scritto da Ehud Yonay per la rivista California Magazine. I produttori Don Simpson e Jerry Bruckheimer decisero di fare l’opera traendo spunto da quest’articolo apparso a maggio del 1983 e dedicato all'addestramento dei piloti da caccia della Marina degli Stati Uniti. Il nomignolo della scuola era Top Gun, in realtà la United States Navy Fighter Weapons School (Scuola delle Armi per la Caccia della Marina Militare degli Stati Uniti), basata sulla Miramar Naval Air Station di San Diego.

Simpson e Bruckheimer comprarono i diritti per fare il film e scritturarono gli autori dell'articolo stesso affinché scrivessero una sceneggiatura. I produttori contattarono anche Pete Pettigrew, un vero istruttore della scuola Top Gun, che si dimostrò disposto ad aiutare i produttori, a condizione che essi fossero intenzionati a ritrarre in maniera fedele la vera scuola per piloti della marina.

Questo centro di formazione fu organizzato quando ci si rese conto che il rateo di successi dei piloti da caccia nella guerra del Vietnam era sceso a meno di un quarto di quello della guerra di Corea. Nella seconda metà della guerra vietnamita il risultato che portò il nuovo metodo addestrativo (Air Combat Maneuvering-ACM), fu che il rateo di abbattimenti dei piloti delle Forze Navali Statunitensi risultò quasi uguale rispetto alla guerra di Corea.

La Marina collaborò in forze alla realizzazione del film. Furono messi a disposizione della Paramount Pictures gli F-14 della squadriglia VF-51 ad un costo di circa 8.000 dollari l’ora e l’intera portaerei Enterprise durante lo svolgimento delle normali operazioni d’istituto. Ogni variazione al programma operativo della portaerei era fatturata dalla Marina 25.000 dollari. Nel complesso alla pellicola collaborarono tre portaerei e quattro gruppi di volo e il gruppo degli aggressor della scuola di Miramar (fighter town), furono persino effettuati due lanci reali di missili aria-aria Sidewinder. Una collaborazione tanto estesa aveva come unico precedente, dopo la seconda guerra mondiale, solo il film “I ponti di Toko-Ri”.

Persino la protagonista femminile cinematografica fu ispirata da un personaggio realmente esistente: Christine H. Fox, analista navale e istruttrice teorica presso la Top Gun, dove era soprannominata “Gambe”. Dietro la sua scrivania era appesa una lista riportante le differenze tra una scimmia ed un pilota, al numero 26 si leggeva: non occorre un milione di dollari per addestrare una scimmia... La brillante carriera militare della Fox si concluse con la carica di vicesegretario operativo del Ministero della Difesa, la più alta carica mai rivestita da una donna al Pentagono.

La protagonista femminile del film fornisce l’occasione per gli appassionati d’auto storiche di vedere all’opera la replica americana della Porche Speedster: l’Intermeccanica “S” 1958 356-A. Le riprese furono funestate dalla morte di un famoso stuntman, il pilota acrobatico, istruttore e cineoperatore Arthur Everett Scholl, che nel tentativo di fare una ripresa in  soggettiva di una vite sull’Oceano Pacifico non riuscì a rimettere l’aereo e s’inabissò in mare. Il film gli è stato dedicato.

Contrariamente a quanto era avvenuto per Ufficiale e Gentiluomo del 1981 la sceneggiatura del film fu approvata dal Dipartimento della Difesa. La Marina decise addirittura di sfruttare la sponsorizzazione del film facendo installare degli uffici mobili di reclutamento nei pressi dei maggiori cinema delle grandi città per attirare i giovani potenzialmente esaltati dal film. Ebbero il più elevato numero di matricole mai registrato dalla seconda guerra mondiale dopo l'attacco a Pearl Harbour. Dal punto di vista del botteghino il successo del film è memorabile, a fronte di una spesa di circa 25 milioni di dollari per girarlo, tra il 1985 ed il 1987 s’incassarono ben 357 milioni di dollari in tutto il mondo!

Memorabile anche la colonna sonora che meritò l’Oscar (miglior canzone originale Take My Breath Away, musica di Giorgio Moroder, testo di Tom Withlock) e l’ottima regia di Tony Scott (licenziato ben tre volte durante le riprese). Tra l’altro il film lanciò come stella di Hollywood Tom Cruise (nella versione italiana doppiato da Roberto Chevalier), alle prime apparizioni.

Le tecniche di ripresa furono abbastanza innovative riferendosi alle modalità delle videoclip. Le riprese aeronautiche, davvero eccellenti, furono quasi integralmente reali con l’eccezione degli abbattimenti e degli incidenti fatti con dei modelli. Le riprese aeree furono affidate ad un mito del settore, Clay Lacy che sfruttò anche, con esiti straordinari, camere da presa installate sui piloni dei missili degli aerei. Dal punto di vista aeronautico, la scena finale (ispirata ai fatti del 19 agosto 1981 quando F-14 americani si scontrarono con Sukhoi Su-22 libici) con i “cattivi” ipotetici Mig-28 (inesistenti), impersonati dagli F-5 TigerII (dello squadrone degli aggressor), non è il massimo per la verosimiglianza cinematografica, anche perché viene detto (chissà perché) che sono armati di missili Exocet, un missile anti-nave francese.

A dispetto quindi di questo ed altri errori, che fanno storcere il naso ai puristi, la pellicola è divenuta un vero “cult”, soprattutto nel settore “epica aeronautica”.

(10 maggio 2015)