Il cielo del vicino... - I

Scritto da Franco Billi

Stampa

Il cielo del vicino è sempre più blu, ovvero: chi si accontenta gode (ma forse per i piloti questo non vale) - prima parte

 

Poche settimane fa mi trovavo a Nevşehir, in Anatolia, dove avevo portato alcuni turisti americani in visita ai siti storici ed agli insediamenti rupestri della Cappadocia e stavo preparandomi al volo per il loro rientro ad Istanbul. Stavo facendo il giro esterno al nostro Be-40, quando il mio collega, noto per non farsi mai i fatti suoi, mi viene incontro accompagnato dal comandante del 321 della Turkish parcheggiato accanto a noi.

Il mio "happy to meet you" di prassi è suonato un po’ ridicolo quando ho ricevuto per risposta un "ciao come stai" con un mal celato accento siciliano. Sono stati dieci minuti di rimpatriata a sfondo aeronautico: che fai? come va? da quanto tempo? come ti trovi? da dove vieni? ecc. che è terminata con un suo "ancora qualche anno, e poi anch’io voglio passare all’aviazione generale".

Guarda caso un mesetto prima a Gaziantep, mentre ero a cena con un collega anche lui italiano, che lì vive sbarcando il lunario su un Hawker 800 in aviazione generale, e parlavamo ovviamente dei problemi del volo in Turchia (principalmente culturali direi), lui se ne è uscito con l’affermazione "ah tornerei volentieri a fare un esperienza in linea".

Ieri sera poi, come al solito agli arresti domiciliari derivati dall’infinito stand-by at home, cazzeggiavo su internet in un forum, guarda caso aviatorio, quando incappo in un thread che, iniziato il 17 novembre, ha avuto a tutt’oggi ben 4003 visite con il titolo "From Airline to Corporate jet pilot" e che prendeva spunto dalla domanda cassica: sto pensando di passare dalla Linea alla Corporate, che cosa ne dite? cosa mi consigliate?

Credo quindi che possa interessare anche ai lettori di Manuale di Volo, se ci soffermeremo un po’ sulla vita che l’aviazione generale comporta, spaziando non solo sugli aspetti tecnici ma anche e magari principalmente su quelli pratici che condizionano poi la qualità della vita di tutti i giorni e di conseguenza le scelte che ne possono derivare.

Innanzitutto va fatta una netta divisione fra aviazione Corporate ed il cosiddetto Aerotaxi, e va aperto un paragrafo a parte per l’AirAmbulance. Anche se in molti particolari l’attività dei tre settori si assomiglia risulta diversa la distribuzione dei tempi di servizio. Generalmente nell’attività Corporate i tempi di preavviso e le programmazioni sono un po’ meno stringenti che nell’Aerotaxi e forse vi è una maggior possibilità di avere una qualche organizzazione della prorpia vita privata. Cosa che nell’Aerotaxi ed a maggior ragione nell’Ambulance è pressoché impossibile.

Altro fattore determinante è l’organizzazione della Società per cui si lavora o dell’AOC nel quale il nostro aereo è inserito. Infatti mentre la gestione di un aereo corporate (o aziendale che dir si voglia) viene quasi sempre delegata ad un gestore titolare di un Certificato di Operatore Aereo (AOC) di buona esperienza, non è infrequente che gli Aerotaxi, perennemente in truce concorrenza fra di loro sui costi e sui prezzi, si affidino per sopravvivere ad AOC sulla carta idonei ma alla luce dei fatti di scarsa esperienza, tuttavia assai più economici. Tutto ciò, evidentemente, generalizzando.

Alla luce di quanto sopra, è bene chiarire che con questa mia affermazione non mi riferisco a tanto problematiche connesse alla gestione tecnica dei velivoli, quanto alla mole di lavoro che nelle piccole società viene delegata agli equipaggi, e che nelle società maggiori viene invece svolta direttamente da uno staff di persone dedicate; parlo di stesura dei piani di volo, ma anche di preparazione e aggiornamento di documenti, contatti con autorità o handler, prenotazioni di hotels e trasporti e via dicendo.

L’argomentazione che per prima viene a galla quando si discute di vantaggi e svantaggi delle due attività è quella delle ore di volo: indubbiamente in aviazione generale raramente si arriva alle 400 ore di volo l’anno ma rispetto all'attività di linea capita molto spesso di dover fare interminabili ore di attesa.

E’ vero, ci si domanda poi, che con l’aviazione generale (più con l’aerotaxi che con il corporate) si vedono spesso e volentieri aeroporti e città diverse e si volano rotte meno monotone? ma siamo sicuri di questo? Una volta acquisita la propria clientela le rotte non saran poi quelle? Ebbene sì, sono quasi sempre quelle.
E gli stipendi e la tranquillità del posto di lavoro? beh su questo niente di nuovo, la tranquillità del posto di lavoro è morta e sepolta in ogni settore ed in aviazione in special modo. Qquanto agli stipendi, se parliamo di copiloti vale l’accontentati di volare e di avere a fine mese quattro spiccioli per i vizi, come si diceva una volta, per i comandanti invece va un po’ meglio, a seconda delle abilitazioni possedute: Ma bisogna comunque dire che il mercato offre molte più possibilità di cambiamento, se si è flessibili ed adattabili al cambiamento stesso.

Ma come si svolge nella quotidianità l’attività di un pilota di aviazione generale? il seguito alla prossima puntata...

(7 dicembre 2013)