Addestrare un adulto

Scritto da Antonio Chialastri

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Ulteriore considerazione va fatta per la tipologia dell’allievo, termine che porta con sé un elemento caratterizzante una minorità cognitiva. L’allievo ne sa meno del maestro, ma non significa che non abbia con sé una struttura mentale e comportamentale della persona che deve essere educata.

Il problema dell’educazione degli adulti è trattato dall’andragogia. L’adulto porta con sé tutto un universo di concetti e di auto-percezione sedimentata nel tempo, tale da indurlo ad opporre resistenze al cambiamento.

Questo cambiamento di configurazione cognitiva, richiesta da un corso di addestramento, porta con sé anche una sfida nelle proprie capacità, con tutto il corollario di concetti che psicologicamente interviene a ri-modulare il rapporto della persona con se stessa.

Allora, il bravo istruttore deve entrare in sintonia, in empatia, coinvolgendo in un percorso comune di condivisione degli obbiettivi, lasciando che la guida del processo di apprendimento passi alternativamente dal docente al discente.

Non bisogna dimenticare che chi è in addestramento potrebbe saperne molto di più dell’istruttore in termini di cultura aeronautica, oppure avere una struttura consolidata di apprendimento.

Non ultimo, interviene in tutti i bravi istruttori un rapporto affettivo con chi è sottoposto all’addestramento, dato che l’empatia è uno, se non il principale, degli elementi caratterizzanti il maestro. Trasferire conoscenza per far crescere professionalmente il collega è un atto di affetto, un dono delle proprie competenze.

Dunque, noi ci alleniamo e ci teniamo auto-addestrati come nessun altra categoria di lavoratori, esclusi forse gli atleti.

Però, negli ultimi anni anche l’addestramento ha subito un degrado dovuto a diversi fattori.

La compressione dei costi ha imposto al pilota un ritmo forsennato all’apprendimento iniziale (corso base, transition course, formazione ab initio), con conseguente rischio di nozioni basilari non completamente digerite prima dell’avvio in linea; l’area della formazione è particolarmente delicata, poiché è la base su cui lavorare, quando si eroga addestramento.

Ne abbiamo una dimostrazione nei conversion course, dove la spiegazione avviene in inglese, che non è la nostra lingua madre. La spiegazione serve a far comprendere delle situazioni con le quali ci dobbiamo confrontare nella realtà, rispondendo con comportamenti adeguati.

Non è un sapere teorico, ma pratico. Se non si comprende perfettamente qualcosa, inevitabilmente ci si comporterà in modo non adeguato nel momento in cui dovrà applicare il suo sapere.

E una consapevolezza inadeguata della situazione di volo può portare seri problemi dal punti di vista della sicurezza.

(24 marzo 2010)