Finalmente si vola

Scritto da Franco Billi

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E finalmente si va in volo: le ore di volo minime previste nel corso sono 45, con almeno 25 ore di doppio comando, 10 ore di PIC, ovvero "pilot in command" (cioè da solo a bordo) e 5 ore di cross-country, ossia di navigazione fuori dalla base sede della scuola.

Queste ore di navigazione devono comprendere un volo di almeno 150 miglia nautiche (277.8 km) che tocchi due aeroporti controllati diversi da quello di partenza.

Come avevamo visto in precedenza sono previsti Crediti (sconti sulle ore di addestramento) per chi sia già in possesso di titoli aeronautici. Ad esempio chi sia già in possesso della licenza di aliante o di elicottero potrà vedersi riconosciuto uno “sconto” 10% delle ore di volo già sul suo libretto fino ad un massimo di 10 ore. Anche chi sia in possesso dell’attestato di allievo pilota, abbia quindi frequentato con successo un corso introduttivo al volo con esame finale della durata di almeno 12 ore di volo comprensive del decollo da solo pilota si vedrà riconosciute 10 ore di credito. Questo è in generale il caso degli studenti degli Istituti Tecnici Aeronautici che hanno nel loro programma di studi anche il conseguimento dell’Attestato.

Voglio ora azzardarmi nel rispondere ad una domanda che già immagino sulla bocca di molti:” costi e tempi?”. Bene direi che per i costi si può pensare ad un investimento dell’ordine dei 10.000 €. Mentre per i tempi considerando la variabile meteo è ragionevole pensare a sei/otto mesi per completare l’addestramento teorico e pratico.

Se magari c’è tra i lettori qualcuno più curioso posso aggiungere qualche dato in più sull’addestramento al volo.

Si parte con una missione chiamata di ambientamento la cui funzione principale è quella di illustrare e spiegare con meticolosità i controlli prevolo, ma l’emozione e la tensione del primo volo generalmente è d’ostacolo ad un buon apprendimento, seguita da un voletto quasi turistico per portare l’allievo in un ambiente nuovo fatto di spazio e mostrargli situazioni spesso totalmente nuove per il suo apparato ricettivo.

Sciocco sarebbe, ma purtroppo accade anche nell’addestramento civile, esagerare in questa prime missione le situazioni e spaventare o addirittura indurre mal d’aria con manovre azzardate e assolutamente non necessarie alle quali si arriverà con progressione e con il naturale allenamento psicofisico.

Dalla seconda missione in poi, sempre dopo la sacrosanta serie dei controlli prevolo, si proseguirà con i DC (doppi comandi) in una progressione di questo tipo: Effetto comandi di volo, Volo rettilineo orizzontale, Salite e discese, Virate, per poi mettere il tutto in un'unica missione chiamata Circuito.

Si tratta di un percorso intorno al campo di volo che comprende decollo, salita, livellamento, virata, volo rettilineo orizzontale, volo lento, virata in discesa, discesa con flap e atterraggio. Questa missione verrà ripetuta varie volte con naturale attenzione alla comprensione e alla precisione delle manovre incluso naturalmente l’atterraggio fino a che mediamente intorno alle 9/10 ore di volo un bel giorno, l’istruttore scenderà e dirà al suo allievo di farsi un bel circuito da solo: quel giorno diventerà un giorno speciale, e non solo per i probabili gavettoni dei colleghi che aspettano a terra.

La fase dell’addestramento che segue il decollo è la più delicata per l’istruttore che spesso deve tenere a freno l’eccesso di sicurezza del tutto inopportuno e ingiustificato, come si può ben capire, che si va consolidando nei suoi allievi.

Ci saranno missioni di perfezionamento che consentiranno di esaminare i limiti delle prestazioni della macchina, così come missioni che permetteranno di apprendere come uscire correttamente da situazioni potenzialmente pericolose, e missioni di introduzione alla navigazione sia a vista che con l’aiuto degli strumenti, il tutto alternato a missioni da solista per esercitarsi nel ripetere quanto già fatto in doppio comando.

E via così, in una progressione naturale fino ad una buona autonomia del neopilota, che sfocerà nell’esame finale e nell’agognata licenza.

(12 dicembre 2010)