Vettoramento

Scritto da Pietro Pallini

Stampa

Stando alla definizione che ne dà l'ICAO (International Civil Aviation Organization, organo dell'ONU che costituisce la massima autorità civile in materia aeronautica), il radar vectoring è una “guida alla navigazione aerea fornita tramite prue specifiche e basata sull'uso del radar”.

L'uso del radar da parte degli organi di controllo del traffico aereo è una pratica che si va sempre più generalizzando, ma occorre fare una distinzione tra il radar contact (contatto radar) e il nostro radar vectoring (vettoramento radar).

Nel primo caso, la “traccia” dell'aereo è identificata sul radar e la sua rotta e la sua quota vengono monitorate dai controllori di terra (quelli che i media amano definire “uomini radar”), ma la responsabilità della separazione dal terreno e dagli ostacoli rimane a carico del pilota, che si avvale a questo scopo delle cartine in suo possesso.

Nel caso del vettoramento, invece, il controllore si assume anche la responsabilità di mantenere l'aereo a una quota sicura, e lo guida su un percorso che non è fisicamente rappresentato nelle cartine di bordo. Gli scopi di questa procedura sono generalmente due, e diametralmente opposti.

Un vettoramento può essere usato per fornire all'aereo una “scorciatoia”, indicandogli una direzione (e una quota) che gli consentiranno di abbreviare, sempre in perfetta sicurezza, il suo percorso. Oppure, ed è forse il caso più comune soprattutto sugli aeroporti molto congestionati, il controllore utilizzerà il vettoramento per predisporre una sequenza di avvicinamento che gli consenta di mantenere tutti gli aeromobili (“traffici”, in gergo) opportunamente distanziati tra di loro durante la manovra di avvicinamento per l'atterraggio; in quest'ultimo caso, alle indicazioni di prua e di quota si aggiungono spesso anche delle imposizioni di velocità (speed control) da mantenere: è quello che noi chiamiamo confidenzialmente un "vettore".

In tal modo, il nostro “uomo radar” costruisce una sorta di “coda” dove tutti gli aerei vengono incolonnati per poi portarsi ordinatamente all'atterraggio. Un vettoramento di questo genere, in certi casi, inizia anche a diverse centinaia di chilometri dall'aeroporto di arrivo e può causare deviazioni e rallentamenti che danno spesso origine a ritardi di diversi minuti.

Naturalmente, anche se da un punto di vista regolamentare durante un vettoramento la responsabilità della separazione dal terreno è (come abbiamo detto) di competenza dell'operatore del traffico aereo, i piloti sorvegliano sempre, con l'ausilio delle cartine e degli strumenti di bordo, la loro rotta, pronti a chiedere chiarimenti al controllore se si accorgono che il “vettore” ricevuto li sta portando troppo vicino al terreno.

Come si suol dire: fidarsi è bene, ma...

(1 luglio 2011)