TCAS

Scritto da Pietro Pallini

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Anche se, come abbiamo già detto, gli aerei di linea non hanno un vero e proprio radar, c'è tuttavia a bordo qualcosa che a un radar somiglia molto, e che utilizza tecnologie che da quelle radar sono derivate: è il TCAS (Traffic Collision Avoidance System).


Quando il transponder ha il cosiddetto “modo S”, il suo lavoro di risposta-interrogazione non è più rivolto alla sola antenna radar di terra, ma a tutti gli aerei dotati anch'essi di TCAS presenti in quella porzione di cielo. Dal colloquio continuo dei vari apparati vengono estrapolati dati di traiettoria che consentono di stabilire se c'è rischio di collisione.


Sullo strumento di bordo (che è poi lo stesso che serve a condurre la navigazione), eventuali altri aerei sono rappresentati da una losanga con bordi bianchi, a fianco della quale compaiono due cifre che ne rappresentano la quota (anzi, per essere più precisi, la differenza di quota tra loro e noi) e una piccola freccia che indica se stanno salendo o scendendo. In certe zone e a certe ore (per esempio nel tardo pomeriggio a New York) quei simboletti bianchi sono talmente tanti che seguirli tutti fa venire il mal di testa, e soprattutto rischia di distrarre il pilota dai compiti basilari di condotta del velivolo.

Si è quindi pensato di evidenziare quelli potenzialmente rappresentano un "conflitto di traffico", e mano a mano che queste specie di “tracce” si fanno più vicine (sia come quota che come distanza), il loro colore cambia, e diventano bianche anche all'interno. La losanghetta completamente bianca (solid white, dicono gli americani) è quello che si chiama un “traffico di prossimità” e ancora non costituisce un pericolo, anche se ora sì, vale la pena di spendere un po' della propria attenzione per tenerlo d'occhio.

Se dovesse infatti trasformarsi in un cerchietto giallo (e la trasformazione è accompagnata da un allarme acustico), significherebbe che, sempre secondo le interpolazioni dei due apparati, esiste un rischio di collisione nell'arco dei prossimi 40 secondi: è quello che noi chiamiamo traffic advisory e serve a richiamare definitivamente la nostra attenzione, per permetterci di prepararci ad eseguire una manovra di scampo.

Manovra di scampo che va effettuata senza ritardo se il simbolo diventa un quadrato rosso: questa è una resolution advisory, ed è accompagnata da una petulante voce sintetica che dice ai piloti cosa debbono fare per evitare una collisione che, in mancanza di intervento, si verificherebbe nei successivi 20 secondi. E le istruzioni vocali sono corredate da altre indicazioni che compaiono sugli strumenti di volo, a chiarire anche visivamente quali siano l'assetto e il variometro da assumere per evitare l'intruso.

Ovviamente i due sistemi sono coordinati, e se al pilota di un aereo viene “urlato” di scendere, quello dell'altro riceverà un'indicazione a salire. E siccome non c'è tempo da perdere, entrambi staccheranno gli automatismi (tarati per il comfort dei passeggeri, e quindi restii a eseguire manovre troppo brusche) e pilotando a mano seguiranno le indicazioni ricevute... e le seguiranno anche se sono contrarie a istruzioni precedentemente ricevute dagli enti di controllo del traffico aereo.

La priorità va infatti al pilotaggio: il controllore si penserà ad avvertirlo dopo, quando ce ne sarà il tempo... magari chiedendogli, con le pulsazioni a 160, anche spiegazioni su quell'inaspettato “incontro ravvicinato”.

I più attenti si saranno senz'altro accorti che le “urla” emesse dal TCAS di cui parlavo poco fa riguardano solo ordini di salita e di discesa. Ebbene, il TCAS, nonostante sia giunto alla seconda “edizione”, non è infatti in grado di assicurare una guida anche sul piano orizzontale. Detto in parole povere, non sa emettere ordini di virata.

Per questi, abbandonati i progetti di terza e quarta generazione di TCAS, bisognerà attendere un nuovo apparato, che è già in avanzata progettazione, e la cui adozione generalizzata è prevista per il 2020: l'ADS-B (Automatic Dependent Surveillance-Broadcast), che non a caso farà parte del cosiddetto Next Generation Air Transportation Sistem.

Next Generation: la prossima generazione, appunto...

(20 settembre 2012)