Generazione 8bit

Scritto da Marco Ciavarella

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Qualche settimana fa ho visitato un museo dell'informatica. L'esperienza è stata particolarmente emozionante e non priva di significati. Mi ha costretto a riflessioni che non avrei mai pensato di fare...

 

 

Quando ho visto che come primo "reperto" mostravano una scheda perforata del 1978 mi sono commosso: non le ho mai usate professionalmente, ma le ho viste, toccate  e studiate a scuola. Sono tornato con il pensiero ai banchi delle superiori.

 

Quello che veramente mi ha impressionato non sono state le schede, uno dei primi metodi per l'inserimento di dati in un calcolatore, primi passi di una tecnologia che in 40 anni ha trasformato la nostra vita, ma il fatto che all'interno della sala fossimo solo in due a conoscerle ed averle in qualche modo usate… Tutti gli altri erano generazioni successive. Persone, professionisti, che hanno cominciato ad usare i computer quando già c'erano 80386 (a 32 bit) o i successivi 80486 o i Pentium.

 

E' stato sorprendente pensare come sia cambiata la percezione della tecnologia.

 

Negli anni 1980, ho iniziato cone l'Assembler sui Z80 processore a 8 bit. Ho lavorato con processori a 16bit come 8086 ed all'università ho visto fare schede di controllo di satelliti con processori Intel 80386 (era il 1994, e, pur essendo un processore del 1985, si lo si utilizzava perché primo processore della famiglia degli x86 di Intel ad essere a 32 bit).

Ho usato programmi come Wordstar, Lotus 123 e Lotus Freelance. Ho programmato in Fortran 4 e 4x., GW Basic, Cobol e Pascal.

Ricordo ancora il mio primo computer a casa, un Commodore 64 con registratore a cassetta. Ogni volta che dovevo caricare una programma o un video gioco dovevo scorrere il nastro sino al corretto numero del contatore del registratore per posizionarmi e poterlo caricare.

ibm_pcHo iniziato a lavorare con un PC IBM con 5Gb di hard disk (era il top di gamma dell'epoca) con lo schermo a fosforo verdi. A casa ci si poteva permettere al massimo permetterti un PC con il doppio floppy da 5' 1/4 con l'incredibile capacità di 360Kb ciascuno.

Ho visto Microsoft passare da MS DOS 6.30 a Windows 3.1 ed amici fare i debiti per poter comprare un Amiga 500 o un Apple IIc.

Ho passato nottate a studiare come potenziare il mio PC Desktop o a come fare l'overclocking del mio processore.

 

Un passato per molti lontano e sconosciuto, ma per me è stato un percorso obbligato su cui ho fondato la mia passione per l'informatica.

Certo, all'università ho imparato il "distacco" dalla tecnologia pensando all'informatica come una materia non strettamente connessa con la tecnologia. Ho capito che l'informatica è fluida come l'acqua e la logica ed ha molte facce.

Ho imparato che con il  termine "Informatica" spesso si sottintende un mondo vastissimo: Algoritmica, Teoria dell'informazione, Ingegneria dei Sistemi e tanto altro.

 

Ma dentro a quel museo, la mia anima assopita da "cantinaro" ha fatto capolino e mi sono sentito quasi come un pioniere che ripercorre le proprie tappe di vita.

 

Ora, un PC casalingo di fascia media è dotato di processori a 64bit multicore ed hanno una potenza di calcolo che potrebbe mandare in orbita un satellite. Un qualsiasi tablet è molto più potente di un qualsiasi processore commerciale degli anni '80.

E' possibile portare i propri dispositivi personali sul posto di lavoro (BYOD, Bring Your Own Device) perché i PC di casa sono solitamente più potenti di un PC versione "business" da ufficio.

Ci sono console di gioco che oltre ad avere una grafica mozzafiato, sono comandabili con un gesto o un comando vocale (che capiscono…)

 

Abbiamo "cellulari" che possono indicarti la strada, farti vedere un film in alta risoluzione e, se vuoi, ricevere una telefonata da casa.

02_schermata spaceinvaders

 

Di li il mio pensiero è passato al futuro. Se in 20 anni sono passato da "Space Invaders" ai giochi con la grafica ad alta risoluzione dove noi siamo parte del gioco, dove andremmo a finire?

Cellulari sempre più piccoli impiantati nel corpo o "cellulari-computer" in simbiosi con l'utente?

Computer senza più tastiera comandati dagli occhi e interfacce neurali ?

Tutto questo mi affascina, ma una domanda mi perseguita: riuscirò a passare da una "Generazione ad 8bit" ad un "Brain 2.0"?

Alla prossima.

(07/10/2013)