Capitani coraggiosi

Scritto da Pietro Pallini

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Gianni Dragoni non ha certo bisogno di presentazioni: più di 25 anni di lavoro al Sole 24 Ore, dove cura tra l'altro la rubrica Pay Watch (sorta di osservatorio sui guadagni dei manager) sono, per un giornalista economico, un biglietto da visita di tutto riguardo.

capitaniGrandi imprese pubbliche, privatizzazioni e conflitti di interesse sono alcuni dei temi che nel corso degli anni sono stati oggetto dei suoi servizi: non stupisce dunque vederlo cimentarsi su un argomento come quello della privatizzazione di una grande impresa pubblica come Alitalia.

E ancor meno stupisce che nella famosa “operazione patriottica”, la quale secondo stime dello stesso Sole 24 Ore “ha addossato alla collettività un costo di almeno tre miliardi di euro”, Dragoni finisca col ritrovare una costante di tante e tante altre operazioni di privatizzazione all'italiana, e cioè l’ennesimo conflitto d’interessi: “uno dei problemi chiave che ostacola la crescita, non solo economica, della società italiana”

Patriota, spiega Dragoni, nella definizione del prestigioso Devoto-Oli è “persona votata all’esaltazione e alla difesa di un’idea nazionale e politica”, oppure, secondo il popolare Zingarelli,  colui che “ama la patria e lo dimostra, specialmente lottando e sacrificandosi per essa”.

Sono queste definizioni applicabili a una cordata di 20 imprenditori e finanzieri che, reclutati dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si sono impossessati di quella che Bersani definì “polpa di Alitalia” riversando i costi (quei famosi tre miliardi di euro) sulla collettività, e che a distanza di oltre tre anni continuano a macinare bilanci in rosso e restrizioni delle quote di mercato?

Per dare una risposta, Dragoni ripercorre le fasi del “salvataggio” a partire dal dicembre 2008, data della “chiamata alle armi”, quando senza una vera gara al miglior offerente l'ex compagnia di bandiera venne consegnata alla “cordata” di quelli che Silvio Berlusconi battezzò “capitani coraggiosi”... ognuno dei quali peraltro già lavorava in settori a stretto contatto con il governo o con la politica. E per ognuno dei quali il giornalista ricostruisce la storia di fortune e successi che sono sovente stati solenni fregature per il resto della società italiana.

Ben esemplificativo, in proposito, il ruolo rivestito da Corrado Passera, attuale ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti e all'epoca amministratore delegato di Banca Intesa (pesantemente esposta nei confronti di Air One) il quale, opponendosi alla vendita della sola Alitalia a Air France, ha di fatto colto i classici due piccioni con una fava, salvando banca e compagnia a spese di contribuenti italiani e dipendenti Alitalia. Per non parlare di quel Colaninno, oggi presidente CAI, e già protagonista della controversa “operazione Telecom”. E per finire con Berlusconi, che di questo progetto ha fatto un cavallo di battaglia elettorale.

Un libro scritto con la competenza, il rigore e la perizia alle quali Dragoni ci ha abituato nei 5 lustri della sua attività professionale, e che ha il merito di riproporre all'attenzione dell'opinione pubblica fatti, trame e legami di una storia di “capitalismo all'italiana”.



Scheda bibliografica
Titolo: Capitani coraggiosi. I venti cavalieri che hanno privatizzato l’Alitalia e affondato il Paese
Autore: Gianni Dragoni
Editore: Chiarelettere, 2011
Genere: Saggio

(23 febbraio 2012)