Paura di volare

Scritto da Pietro Pallini

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Anche riletto a distanza di qualche tempo Paura di volare presenta gli stessi pregi e gli stessi limiti evidenziati a una prima lettura: il pregio di un impianto giornalistico ben documentato, e il limite della ricerca del sensazionalismo a tutti i costi.


pauradivolarePubblicata nel 2011 da Chiarelettere, l'opera della giornalista Nadia Francalacci (Panorama, Venerdì di Repubblica, Libero) indaga essenzialmente su tre episodi avvenuti in Italia a partire dalla seconda metà degli anni '80. Risale a quel periodo uno scandalo, peraltro già oggetto di indagini e ampiamente conosciuto nell'ambiente, che vide protagonisti alcuni funzionari e uscieri di quella che allora si chiamava Civilavia (oggi ENAC), l'ente che sovrintende al rilascio delle licenze di pilotaggio.

E' dunque una storia, tutto sommato nota, di piccole furbizie italiche tese a superare (o a far credere di aver superato) uno o più esami intermedi, tra cui in particolare lo scritto di aerotecnica, croce e delizia di chi all'epoca “prendeva i brevetti”. Certo, le irregolarità ci sono state, ma da qui a ipotizzare la presenza di centinaia di “falsi piloti” ai comandi dei nostri aerei di linea ce ne corre.

Un discorso pressappoco analogo vale per la seconda parte del libro, che fa riferimento alla vicenda (2001) di un notevole quantitativo di bogus part scoperti in un hangar di Ciampino. Si definiscono bogus part i pezzi di ricambio per aeromobili che non dispongono delle adeguate certificazioni: in sostanza, pezzi dei quali non si conosce l'origine, e ricavati da plateali falsificazioni o da recupero abusivo di componenti smontate da aerei destinati alla demolizione.

La vicenda, nota sotto il nome di “scandalo Panaviation” dal nome della ditta di broker alla quale faceva capo il traffico, è stato oggetto di investigazioni anche a livello internazionale, dato che il traffico di bogus part ha diffusione planetaria, e già nel 2004 ha sortito diverse condanne.

Si tratta ovviamente di un caso grave, e la nostra autrice (onore al merito) lo ricostruisce forse per la prima volta con una dovizia di particolari mai riscontrata in passato. Ancora una volta, però, suonano esagerate le conclusioni: pare quasi che la maggioranza degli aerei che ogni giorno decollano e atterrano nel mondo siano poco più che ammassi di ferraglia tenuti insieme con lo scotch.

Ben più interessante la terza parte, che testimonia di un caso di aperto mobbing nei confronti di un comandante “reo” di avere esercitato la sua professionalità fino al punto di fermare alcuni voli della sua compagnia, e di diversi casi di utilizzo a dir poco spregiudicato (in termini di limiti di servizio e volo) di alcuni equipaggi. E' questo un filone che, al di là dei casi citati, meriterebbe davvero di essere approfondito, soprattutto in un'epoca in cui il progressivo affermarsi di contratti a tempo determinato, pone gli equipaggi in una condizione di debolezza nei confronti di compagnie dove l'unico valore professionale apprezzato pare essere quello dello “stai zitto e vola”.

Imperdonabile poi, a coronare il tutto, la caduta di stile dello “scoop” finale: la pubblicazione, totalmente avulsa da qualsiasi seria contestualizzazione, delle registrazioni di cabina inerenti l'incidente del volo Tunisair 1153, finito in mare a poca distanza da Palermo il 6 agosto 2005: le registrazioni del Cockpit Voice Recorder dovrebbero servire, adeguatamente contestualizzate, a ricostruire le ragioni di un incidente, e non ad essere date in pasto alle curiosità più o meno macabre del pubblico.

In conclusione, ad onta dell'accurato lavoro giornalistico, rimane l'impressione che una bella occasione di fare davvero chiarezza su tematiche di sicurezza del volo sia andata persa, sacrificata sull'altare di un sensazionalismo che pare fare l'occhiolino al mercato.

Peccato, perché soprattutto la terza parte merita ulteriori approfondimenti: attendiamo con curiosità la Francalacci al prossimo appuntamento.

 

Scheda bibliografica

Titolo: Paura di volare
Autore: Nadia Francalacci
Editore: Chiarelettere, 2011
Genere: Inchiesta giornalistica
ISBN: 978-88-6190-160-5

(14 novembre 2012)