Stress e abilità cognitive

Scritto da Isotta Ognibene

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Gli stressori cognitivi sono quegli eventi, processi o operazioni cognitive che superano il livello soggettivo medio di capacità dell’elaborazione; da essi derivano errate funzioni psicomotorie e cognitive che pregiudicano l’assolvimento degli incarichi di lavoro.

In situazioni critiche i naviganti escono da uno standard operativo procedurale e si trovano a dover contemporaneamente controllare, verificare e valutare numerose variabili; ciò potrebbe generare un stress cognitivo. Questo stress cognitivo può intaccare i livelli di familiarità che i naviganti hanno con l’aereo.

Questa familiarità si articola su tre livelli: knowledge-based (basata sulle conoscenze che una persona ha acquisito attraverso l’addestramento), rule-based (basata sulle regole da seguire) e skill-based (basata sulle abilità della persona). I primi due livelli rientrano nelle abilità tecniche che una persona possiede a seguito di un corso specifico, il terzo invece rientra nelle abilità non tecniche perché dipendono dalla personalità e dagli atteggiamenti che contraddistinguono ognuno di noi.

I livelli knowledge, rule e skill possono innescarsi in maniera positiva in situazioni di eustress generando risposte positive. In questo caso la connessione cognitivo-emotiva si svolge su basi equilibrate: la mente controlla il corpo perché l’emozione della paura, che protegge e prepara alla reazione, genera una risposta psico-dinamica fondamentale, capace di dare luogo a comportamenti di prevenzione idonei che permettono di reagire attivamente all’emergenza prendendo decisioni in linea con la situazione in atto.

La paura, infatti, con i suoi modelli di risposta geneticamente programmati, invia dei messaggi agli organi per regolarne l’attività a seconda della situazione concomitante. Questi modelli, che determinano differenti risposte comportamentali, sono identificati con le 3F: Fight (lotta), Flight (fuga), Freeze (immobilizzazione).

La paura consente di divenire coscienti della situazione che si sta verificando. In ambito aeronautico avere coscienza (qui intesa come consapevolezza) della situazione significa saper valutare la situazione in corso, individuando così le strategie da adottare.

Le competenze tecniche vengono richiamate dalla nostra memoria e i nostri sistemi cerebrali dedicati all’udito e alla vista si attivano per focalizzare i dati di natura visiva (strumentazione e documentazione) e uditiva (rumori “sospetti”) riuscendo a dare loro un senso e, di conseguenza, una giusta interpretazione alla situazione.

I processi attentivi di vigilanza e di capacità di concentrazione riescono a lavorare prescindendo dagli stimoli esterni che distraggono dalla situazione critica, monitorando la situazione, classificando gli input per importanza, e prestando comunque attenzione anche a quegli stimoli che non sono di propria competenza.

Infine, ma non meno importante, si riesce a mantenere una comunicazione chiara ed univoca grazie al ruolo che gioca la fraseologia standardizzata che consente, se utilizzata correttamente, di impartire ordini e fornire informazioni in maniera rapida, chiara e coincisa.

Questi sono i meccanismi che consentono di reagire in senso positivo, vale a dire lottare (Fight) o fuggire (Flight).

(24 marzo 2012)

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