A caccia di cumuli torre

Scritto da Enrico Stupazzini

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Decolliamo da Gran Canaria intorno alle 16.30. La partenza standard prevede un lungo girotondo intorno all'isola. Speriamo che l'ATC ce lo abbrevi subito ma non è così, evidentemente d'estate c'è traffico. Poco male, anzi: è come fare un giro guidato intorno all'isola, che da qui è bellissima.


La sospirata scorciatoia arriva dopo una quindicina di minuti, quando ormai siamo al traverso dell'estremità meridionale, con un diretto verso il punto LIMAL che ci fa risparmiare ben poche miglia. Siamo partiti pesanti, al limite delle possibilità per il nostro 737-700 in una traversata come questa. Siamo pieni di persone e di carico, circa l'80%, il massimo consentito dato il carburante necessario: siamo diretti a Fortaleza, in Brasile. E il carburante è davvero al limite, prevediamo di arrivare con 4100 chili circa, salvo deviazioni o attese, naturalmente.

La rotta è molto interessante, soprattutto in questa stagione. Attraverseremo infatti la famigerata convergenza intertropicale, dove la tropopausa si trova ad una quota molto elevata e il gradiente termico e le correnti ascensionali sono tali da generare cumuli estremamente turbolenti che si possono estendere anche ben oltre le quote massime di crociera dei jet di linea, che generalmente sono intorno ai 41.000 piedi. Oggi le formazioni importanti sono concentrate verso la costa africana, e la nostra rotta passa più al largo per cui dovremmo solamente sfiorare la più occidentale di tali formazioni, comunque niente affatto trascurabile, e da tenere ben sott'occhio. Vedremo.

Sul punto LIMAL siamo già in crociera, a FL370. Il nostro peso non ci consente oggi di salire oltre FL390, anche se al momento in cui saremo in zona convergenza dovremmo essere abbastanza leggeri da spingerci a FL410, qualora il meteo lo rendesse consigliabile.

E' da tempo che volevo fare questa tratta sul mio fidato simulatore: voglio testare il meteo di REX Essential Plus, uno dei prodotti di punta per la generazione del meteo sintetico, a partire naturalmente dai dati meteorologici reali, sul simulatore FSX; voglio vedere se ci saranno davvero, quei cumuli torreggianti, nei pressi della convergenza intertropicale. E' un buon programma per passare il tempo in un caldo fine pomeriggio agostano.

La mia “deontologia simulatoria” mi proibirà di ficcarmici dentro per vedere l'effetto che fa, durante un volo simile, ma magari lo farò durante un successivo voletto di pura prova, uno di quelli in cui ti piazzi apposta alle coordinate tal dei tali, magari già a mezz'aria, visto che lì aeroporti non ce ne sono.

Lasciate dunque alcune formazioni nuvolose nei dintorni delle Canarie, è tutto sereno e, come previsto,, c'è foschia al punto giusto con il cielo che all'orizzonte si confonde con il mare. Circa 300 miglia a nord delle Isole di Capo Verde, ecco alcune altre formazioni, previste dal bollettino meteo (reale, naturalmente) che avevo consultato alla partenza, ma molto più sotto di me. Nulla che mi possa impensierire, anzi la loro presenza, visto che era attesa secondo il meteo reale, è un buon segnale nei confronti dell'accuratezza del prodotto che sto provando. Non altrettanto posso dire del vento, che a questa quota stando al bollettino dovrei avere in coda, mentre è, sia pure leggero, di fronte.

Lasciata la zona di Capo Verde, le nuvole praticamente scompaiono, salvo qualche cumuletto qua e là, lasciando il posto alla solita foschia, ma 150 miglia più a sud, ecco comparire altre formazioni. Questa volta sembrano più alte e minacciose, probabilmente cariche dell'energia prodotta dal calore della massa d'acqua sottostante, e squassate dalle correnti ascensionali. Siamo sempre a FL370, e la sommità delle nubi è comunque parecchie migliaia di piedi più in basso. Non siamo ancora nella zona dove il bollettino prevedeva celle convettive importanti.

Comodo nella mia poltrona di pilota virtuale, dopo Capo Verde faccio esattamente l'opposto di quello che avrebbe fatto qualsiasi comandante in linea: taglio la rotta prevista impostando un diretto al punto NANIK, cosa che, rispetto all'aerovia programmata, mi dovrebbe portare molto più vicino alle suddette celle, stando alla mappa meteo all'infrarosso satellitare che sto consultando. Sono a caccia di cumuli-torre!

Il punto NANIK è a metà dell'Atlantico centrale, al confine tra la FIR oceanica di Dakar e Atlantico, quella brasiliana. Proprio alla sua sinistra rispetto al mio senso di marcia, cioè verso la costa africana, dovrebbe esserci una cella decisamente importante, una di quelle che i comandanti (quelli veri), a differenza mia pianificano accuratamente di circumnavigare. Io vorrei ficcarmici quasi dentro, o almeno sentirne l'odore. Ma ancora nulla... nuvoloni sì, ma più bassi e non temporaleschi. Non certo la temuta cella. Vedremo.

Ancora qualche decina di miglia e... ehi! In effetti il panorama nuvoloso cambia leggermente. Cumuli torreggianti ce ne sono, più bassi di me; non minacciosi, ma ci sono! Ci avviciniamo alla temuta convergenza intertropicale! Alcuni, davanti a me, sembrano anche spingersi decisamente più alto dei precedenti!

Dopotutto, forse oggi non è una di quelle giornate dove il cloud top, la sommità delle nuvole, arriva fino ai 40.000 piedi. Forse oggi si fermano più sotto, ad occhio direi sui 30-32.000 al massimo. Vorrei andare giù a vedere, ma penso ai passeggeri... e rimango buono!

Ancora un'ora e quaranta di volo per Fortaleza, mi dice la pagina Progress del mio FMC e sì... ora i cumuli si sono fatti decisamente più torreggianti. Bene! REX fa un buon lavoro, ed io sono tranquillo, tanto le sommità sono più sotto. Il centro vero e proprio della cella comunque rimane almeno un centinaio di miglia più a est rispetto alla mia traiettoria... quindi chissà, magari là c'è davvero di peggio!

Verso le 19.45 zulu il sole volge al tramonto, e siccome siamo all'equatore non c'è crepuscolo, così in pochi minuti, bum! ...è buio totale. Avevo sperimentato questa strana sensazione dal vero anni fa a Mauritius: questa è la prima volta che mi capita sul simulatore, e devo dire che è esattamente così!

Sul punto JOBER la FIR Atlantico cede il passo a quella di Recife, in cui rientra anche la mia meta Fortaleza: tempo di prepararsi alla discesa, all'avvicinamento, e alle bellezze locali.

Mentre fuori dalla mia finestra la serata agostana tuona in lontananza, qui nell'Atlantico brasiliano tutto è calmo... beh, almeno mi godo il freschino reale che arriva fin qui, anche se non ho trovato proprio in pieno i sospirati temporali virtuali.

Buon Ferragosto!

(12 agosto 2013)