Il 99% di realtà

Scritto da Redazione

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Cosa hanno in comune un dentista, un autotrasportatore, un chimico, un architetto, un tecnico di impianti di riscaldamento, un ingegnere (e l'elenco potrebbe arrivare a due pagine) di età comprese tra i 25 e gli 80 anni riuniti in un albergo della riviera romagnola in un fine settimana di settembre?

Vedendoli circolare nella hall dell'albergo con grossi laptop sotto il braccio, mentre alcuni addirittura stanno montando un desktop con tanto di proiettore in una saletta riservata, e sentendoli discutere di server, CPU e schede grafiche, si potrebbe pensare a degli appassionati di informatica. Ma quando sui display (e sulla parete) si materializzano le immagini di tanti cockpit diversi, dai monomotori da turismo ai cacciabombardieri, dagli ultraleggeri ai jet di linea, dagli elicotteri agli executive, il mistero è svelato: li accomuna la passione per il volo.

Un tipo particolare di volo, ovviamente... quello simulato. Sono i Piloti Virtuali Italiani, membri di una delle associazioni storiche italiane (PVI, appunto) attiva ormai da 16 anni, e si trovano qui per il loro raduno annuale.

Gente a cui piace guardare le cose dall'alto, piedi per terra e testa tra le nuvole, affascinati da un volo che loro definiscono “reale al 99%”. In Italia, secondo alcuni calcoli, sono circa 3000 (e PVI ne riunisce quasi 400), e i loro “aerei” non hanno niente a che vedere con le approssimative ricostruzioni di certi videogiochi da ragazzini.

Loro dispongono di computer dotati di CPU veloci, tanta memoria RAM e schede grafiche sofisticate: attrezzature capaci di riprodurre con la massima veridicità cabine di pilotaggio molto complesse e di far girare programmi in grado di simulare il funzionamento di tutti gli impianti di bordo.

E infatti non si limitano a giocherellare con una Playstation, ma organizzano vere e proprie scuole di volo con tanto di istruttori e licenze, gare di abilità e di acrobazia, e missioni di combattimento aereo. Il tutto, normalmente, on line, collegando i singoli computer a server dedicati dove si trova di tutto: istruttori per una missione di addestramento o valutazione, compagni per un volo in formazione, compagnie aeree virtuali, e addirittura un centro di controllo del traffico aereo che sovrintende alle operazioni di traffico civile su aeroporti di tutto il mondo.

E così i loro famigliari si sono dovuti abituare ad avere in casa una “variabile impazzita” che non si decide a venire a cena perché deve ancora atterrare a New York, o sta penetrando a bassa quota sui deserti libici... ovviamente chiuso nella sua stanza, un angolo della quale è stato trasformato in cockpit, con tanto di cloche, pedaliera e manette per il controllo dei motori, e collegato via internet con gente che magari abita dall'altra parte del mondo.

Evento centrale di questo raduno, una volta tanto dal vivo, la presentazione di un programma in grado di simulare il Boeing B 737-800 con una fedeltà tale da lasciare a bocca aperta perfino chi questi aerei li ha davvero pilotati nel “mondo reale”. Conduce la presentazione un “comandante” che nella vita si occupa di macchinari per la lavorazione del legno e che si è preparato a questa occasione studiandosi un manuale di qualche centinaio di pagine: in pratica si è fatto da solo un corso macchina su un aereo di linea.

Ma siccome il volo di linea ha aspetti tecnici e operativi che sicuramente non si possono trovare nei manuali, capita spesso che si organizzino incontri e seminari con professionisti del volo per chiarire e approfondire le tematiche più svariate. Addirittura, qualche anno fa, era stata coinvolta anche una compagnia aerea che aveva messo a disposizione alcuni suoi istruttori per un ciclo di “lezioni”.

Perché il volo, anche simulato, è un'attività seria e per raggiungere quel 99% di realtà c'è molto, ma molto da studiare.

(18 settembre 2011)