Volo virtuale, persone reali

Scritto da Enrico Stupazzini

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IVAO, chi era costui? Non un russo, e nemmeno un brasiliano: ma poteva essere di entrambe queste nazionalità, anzi di tutte le nazionalità al mondo. Sembra uno strano acronimo, ma a chi bazzica il mondo dell’aviazione non può certo sfuggire l’assonanza con “ICAO”.

E infatti cambia solo una parola: se da una parte la "C" sta per Civil, dall'altra la "V" sta per "Virtual": International Virtual Aviation Organization... non è un caso, naturalmente.

Come l’ICAO in campo civile è l’ente preposto alla definizione degli standard e delle regolamentazioni aeronautiche mondiali, così IVAO è un’organizzazione che regola i voli nei cieli virtuali. Stiamo parlando di simulazione di volo “casalinga” (ma, come vedremo, non solo), ovvero del mondo che ruota attorno ai simulatori su personal computer, dove i più diffusi tra essi si chiamano FSX, piuttosto che FS9, piuttosto che X-Plane.

Bene, ma a che serve un’organizzazione quando si gioca sul PC, direte voi?

Serve, perché i simulatori casalinghi di cui sopra, oramai, possono essere adoperati ad un livello di complessità che li fa allontanare completamente dal concetto di “gioco” per avvicinarli a qualcosa che potremmo definire “hobby dell’aviazione virtuale”. Per esempio esistono modelli di aeromobili che riproducono ogni strumento e ogni singolo interruttore del cockpit di un Boeing 737 NG, e dietro a questi interruttori ci sono i sistemi di bordo perfettamente simulati in ogni loro parte, e questi sistemi si possono anche guastare.

Per staccare da terra un modello di questa complessità, e soprattutto per riportarcelo intero e bene, non basta solamente conoscere le 600 pagine del manuale di volo, ma bisogna aver compiuto un percorso formativo che parte da aeromobili ben più basici e dai fondamenti stessi del volo. Su questo torneremo più avanti.

Avrete già capito che su una macchina di questo tipo possiamo simulare in modo piuttosto completo le procedure operative normali (e in molti casi anche le non-normali), e possiamo seguire fedelmente le rotte reali, le STAR, le SID, gli avvicinamenti strumentali. Per non parlare delle condimeteo che possiamo trarre pari pari da quelle presenti nello stesso luogo e nello stesso momento nel mondo reale.

Ma a questo punto con tutta questa complessità a bordo che facciamo, ci aggiriamo solitari per un mondo deserto come se fosse il dopobomba? Naturalmente no, ci viene voglia di volare insieme ad altri traffici, e magari sotto controllo radar come avviene nella realtà: tanto più che le condizioni di traffico sono uno dei fattori che influenzano in modo determinante il volo moderno. Ecco dove si inserisce l’organizzazione IVAO.

Di che cosa si tratta insomma? Si tratta di una libera associazione che riunisce piloti e controllori di volo virtuali di tutto il mondo (virtuali sì, ma tra loro ci sono anche dei reali, come vedremo), con lo scopo di volare insieme in un ambiente “As real as it gets”, come dicono gli anglosassoni, “il più reale possibile”.

IVAO è forse la più diffusa organizzazione mondiale di questo tipo, anche se non l'unica. L'altra principale si chiama VATSIM, ma anche solo far parte di un'associazione locale -ce ne sono tante e volare online, è un passo nella stessa direzione.

Rispetto alla simulazione “in solitaria”, per quanto fedele e precisa essa possa essere, è questo uno dei grandi passaggi, quelli che differenziano ulteriormente l’hobby dal mero gioco, rendendolo anche un modo per imparare dagli altri e per fare e diffondere cultura aeronautica; perché quando non sei più da solo nei cieli virtuali ma ti confronti con altre persone, questa volta reali, e magari provenienti da qualunque parte del mondo, devi essere certo di sapere quello che fai, e di farlo bene.

(8 giugno 2012)