On air

Scritto da Federica Ferretti

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Il pomeriggio al simulatore è un regalo, ebbene sì, in questa era in cui le idee sembrano sempre mancare si regala anche un coupon per provare l’esperienza del volo. Volo simulato certo, ma per un comune mortale sedersi in una cabina di pilotaggio fedelmente ricostruita è pur sempre un’emozione.


esternoIl mio volo si è svolto all’aeroporto dell’Urbe presso la scuola di volo Urbeaero a bordo di un Simulatore Diamond D-SIM DA42 G1000 - FNTP II.

Gli istruttori che vi accompagneranno in questa esperienza solitamente sono degli allievi piloti della scuola stessa. Preparati e pieni di passione.



on-airE’ curiosa l’attesa per il simulatore di volo, l’insegna luminosa on air fuori alla porta ricorda una trasmissione radiofonica, pensare che dietro ad una porta qualunque ci sia qualcosa che ricorda molto verosimilmente un cockpit di un aereo, è ancora più curioso.

Avevo già avuto un’esperienza in volo su un ultraleggero, lo Sky-arrow, pilotato però da un pilota vero e che pilota: Paolo Vittozzi. Paolo mi aveva fatto provare a virare a destra e a sinistra, piccole cose e sempre sotto il suo controllo perché in quel caso eravamo on air veramente, poiché il castello Odescalchi di Bracciano è arrivato intatto fino ai giorni nostri, non volevo essere proprio io a danneggiarlo volandoci sopra in modo maldestro.

In un simulatore invece è tutt’altra cosa. Quello che ti rassicura è che non puoi precipitare, anche se questo non significa un livello di attenzione bassa, infatti, anche se sei cosciente di condurre un volo simulato, il livello di attenzione in cabina è elevato.

Sia perché le brutte figure non piacciono a nessuno, sia perché il panorama di Roma è fedelmentescenario replicato, così come sono fedeli gli spostamenti legati alle virate, al decollo e i rumori come l’uscita del carrello in fase di atterraggio.

Insomma sicuramente più interessante di un programma al PC, dove il joystick, per quanto costoso e curato nei dettagli è molto lontano dal ricordare una cloche sia come forma ma soprattutto come action.

Non sottovalutate l’esperienza del simulatore se siete appassionati di volo, infatti, potreste avere reazioni positive come quella che vi sto descrivendo ma può rivelarsi anche fastidiosa, infatti, come vi dicevo, poiché “Un simulatore di volo è un sistema che tenta di simulare l'esperienza di pilotare un aereo nel modo più vicino possibile alla realtà” (Fonte Wikipedia) potreste avere anche una leggera nausea legata agli spostamenti, o al sobbalzo in fase di atterraggio, più o meno duro in base alla vostra esperienza.

involoE ricordate che anche simulato riuscire ad atterrare sulla pista è difficile come nella realtà, consola il fatto che atterrando ad esempio sulla Cristoforo Colombo non si rischia di trasformare in lattine le automobili.




La redazione di MdV ha fatto una mini intervista all'interessata.

C'è qualcosa che ti immaginavi molto difficile e che invece ti è risultata facile?
Il decollo. Non credo che nella realtà sia lo stesso. Nel simulatore l’ho provato tre volte: la prima assistita dall’istruttore, e poi da sola, ed è andata bene. Decollo e atterraggio sono i momenti più difficili, o almeno è quello che dice il popolo, ma immagino che durante un volo ce ne siano molti di più di momenti difficili.

E viceversa, qualcosa che sembrava facile e invece si è rivelata maledettamente difficile?
Mantenere la rotta: c’era bisogno sempre di continui aggiustamenti, questo fa sì che il livello di attenzione rimanga costante, per questo dico, anche se simulato non è da sottovalutare.

Pensi che questa esperienza ti farà vivere diversamente la prossima volta da passeggera?
Sì: con maggiore consapevolezza e di conseguenza con maggiore paura. Un po’ come per i medici da pazienti sono paurosi, proprio perché sanno a cosa vanno incontro.

Può un'esperienza del genere aiutare a vincere la paura del volo?
Il volo rimane una cosa innaturale e il simulatore potrebbe avere effetti contrari da quelli attesi. Le fobie sono soggettive, quindi non credo che il simulatore possa essere usato come terapia.

(21 gennaio 2013)